Genova – A ventidue anni di distanza dall’Expo del 1892, assegnato a Genova per celebrare i quattrocento anni dalla scoperta dell’America, il Regno affida nuovamente alla città il compito di organizzare e realizzare la grande esposizione internazionale da inaugurare nel maggio del 1914.
I temi chiave da affrontare sono chiari: igiene, mare, colonialismo e relazioni con le Americhe. A firmare l’edizione dell’esposizione universale ci pensa l’architetto Gino Coppedè che, grazie ad un crogioli di stili reso possibile dalla libera creatività, esalta l’evento realizzando dei padiglioni di legno e cartongesso.
In pochi mesi, dall’autunno del ’13 al maggio del ’14, migliaia di operai si adoperano per la realizzazione di uno spazio espositivo di oltre settantamila metri quadrati che si estendeva tra la stazione Brignole e piazza di Francia, l’attuale piazza della Vittoria, e che si allungava fino alla collina di Carignano grazie all’impiego di infrastrutture totalmente rinnovate come una monorotaia ed una funivia.
Il 23 maggio del ’14 i reali d’Italia, il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena arrivano alla stazione di Brignole accolti dalle autorità e da circa centomila persone che, dalle prime ore dell’alba, si erano radunate attorno al luogo dell’esposizione e lungo il percorso del corteo d’onore che li avrebbe portati poi all’interno di Palazzo Reale.
Un’esposizione magnifica che ha due appendici e che le consentono quindi di muoversi verso il porto e sulla collina di Carignano con l’utilizzo di due opere dell’ingegno, esaltate dagli organizzatori: la monorotaia e la funivia.
Nell’autunno del ’13, mentre i cantieri sono nel pieno del lavoro per la preparazione all’evento, il Consorzio Autonomo del Porto studia come unire lo scalo all’esposizione. La scelta cade su un progetto assolutamente innovativo per l’Italia e tra i primi al mondo: una ferrovia elettrica sospesa a un’unica rotaia. Una monorotaia o Telfer.
Strabiliante per l’epoca è stata la realizzazione della prima funivia in verticale per i passeggeri, anche questa assoluta novità per l’Italia. Dal tratto conclusivo di piazza di Francia, dove oggi possiamo ammirare la scalinata delle Caravelle, la funivia sale fino Mura di Santa Chiara, posto ideale da cui ammirare tutta quanta l’esposizione.
Per raccontare la straordinaria esposizione universale firmata Coppedè e per regalare uno spaccato della Genova di quegli anni, giovedì 23 maggio, a partire dalle ore 17.30, Palazzo Reale ospiterà un incontro con Massimo Minella de La Repubblica.
Ad introdurre sarà Serena Bartolucci, direttrice di Palazzo Reale, mentre a concludere l’incontro nel Salone da Ballo ci penserà Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità Portuale del mar Ligure Occidentale. L’incontro sarà intervallato da musiche suonate dal fisarmonicista Franco Piccolo.
L’ingresso all’evento è gratuito.