Genova – Ancora scontro duro sul mancato patrocinio del Comune di Genova al Gay Pride di giugno. Dopo la decisioni di alcuni Municipi di concedere ugualmente il “sigillo” all’iniziativa, altri presidenti di Municipio hanno deciso di scendere in campo spiegando le proprie ragioni e quelle che avrebbero portato a respingere analoga richiesta di patrocinio.
Il documento è firmato dai presidenti Andrea Carratù (Municipio Centro Est), Francescantonio Carleo (Municipio IX Levante), Renato Falcidia e Francesco Vesco (Municipio Medio Levante.
“Spiace vedere, a 10 mesi dall’insediamento della Giunta del Sindaco Bucci e dei Municipi – scrivono i presidenti – che la consapevolezza di aver perso le elezioni si sia trasformata, per qualcuno, nella voglia di rivincita quotidiana che poca o niente porta alla cittadinanza.
Ci riferiamo alla strumentale decisione del Municipio Ponente di patrocinare gli eventi collaterali al Gay Pride. Non ci riferiamo all’atto amministrativo in sé, ma alle motivazioni del Presidente Chiarotti. Egli afferma che non patrocinare significa “non condividere” la loro rivendicazione di uguali diritti per tutti i cittadini e la richiesta che finiscano le discriminazioni.
Come al solito c’è qualcuno che si sente “giudice” migliore erede di più alti diritti di dare pagelle. Ebbene, non tutti i cittadini concordano con tutte le richieste delle comunità LGBT e fregarsene è solo arroganza.
Si dimostri ad esempio che i cittadini del suo Municipio sono favorevoli alle adozioni, Il Sindaco e tutti noi avremo la possibilità di decidere se aderire o meno a titolo personale, ma la nostra partecipazione o patrocinio offenderebbero migliaia di cittadini che credono e combattono per altri valori”.
“Ci sembra ovvio – spiegano ancora i presidenti di Municipio – che abbiamo le nostre opinioni su ognuno di questi argomenti, ma rappresentando un’istituzione dobbiamo comportarci nel modo più possibile non strumentale o di parte.
Quindi la strumentalizzazione continua nel momento in cui la parte politica di opposizione diventa paladina dell’autonomia dei Municipi e convinti sostenitori dell’importante funzione su territorio.
Diremmo, senza tema di smentita, che proprio il governo cittadino di questi signori negli ultimi 20 anni ha fatto strame dei Municipi. Scrivevano A e facevano B, tanto è vero unanimemente riconosciuta la necessità di mettere mano a Statuto e Regolamento per porre rimedio al delirio quotidiano che ogni municipio affronta.
Certo il Sindaco Bucci ha nelle sue caratteristiche il senso della praticità e la schiettezza dei modi, a qualcuno può dare fastidio, certo eravamo abituati a coloro che mettevano nero su bianco le cose su cui il minuto dopo si dimenticavano volutamente. Sindaci che nemmeno ti ricevevano nel tuo ruolo, Assessori che non sapevano neanche il nome di Presidenti e Assessori del Municipio. Siamo tutti abbastanza vecchiotti, anche per la politica, da ricordarci certe figure chiuse nelle torri d’avorio, dei loro uffici e delle loro menti. Abbiamo, dopo decenni, un Sindaco del fare che non ama tergiversare in chiacchiericci inutili, ma che ha ben presente che in questa città hanno fatto più danni le chiacchiere e le posizioni ideologiche di una guerra. Una città da ricostruire anche sotto l’aspetto psicologico. Una città che ha visto sottrarsi, nell’assordante silenzio di politici locali,industrie, popolazione e opere pubbliche. Però sull’antifascismo, sul 25 aprile sui diritti dei più furbi e dei cittadini per bene, sono sempre stati forti, fortissimi e questi sono i risultati. Un buon esame di coscienza non è obbligatorio, ma consigliato”.
IL dibattito è durissimo anche sui lavori pubblici:
“Si attacca l’Assessore Fanghella – scrivono i Presidenti – perché a maggio non è stata definita la programmazione dei lavori di manutenzione, quando questi stessi signori avevano l’abitudine di approvare i bilanci di previsione a luglio. Conseguentemente i lavori non prima di settembre. Certo che giungere in un Comune con una trentennale organizzazione monocolore, non ha facilitato l’approccio e un Sindaco diverso da Bucci difficilmente avrebbe salvato AMIU dal fallimento in 1 mese e realizzato il miracolo Euroflora in 4 mesi. Un motivatore, uno che prima di dire agli altri di darsi da fare si è già smazzato ore e ore di lavoro. Vogliamo affrontare senza speculazioni politiche il tema dei Municipi. Non saremo noi a evitare il confronto e la possibile condivisione di un progetto, ma desideriamo che ciò che si scrive sia rispettato e questo solo un’Amministrazione schietta come quella Bucci può garantirlo”.