Giustizia

Genova – Chi pensava che Autostrade per l’Italia restasse in silenzio, aprendo il portafogli a comando, subendo tutte le decisioni prese a Roma e a Genova dovrà molto probabilmente ricredersi.
In corso – secondo il quotidiano Il Secolo XIX, che oggi riporta in esclusiva la notizia, ci sarebbe un contrattacco su vasta scala che potrebbe creare non pochi problemi al sindaco Marco Bucci nella sua qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione.

Secondo l’articolo pubblicato dal quotidiano genovese, infatti, la società del gruppo Benetton avrebbe ( o starebbe per) presentato un ricorso di 40 pagine al Tar della Liguria, chiedendo che il Tribunale Amministrativo Regionale blocchi – nientemeno – che la stessa nomina di Bucci a Commissario e tutte le decisioni prese nella sua qualità di plenipotenziario di nomina romana.
Si parla di scelta delle aziende che dovranno ricostruire, del progetto scelto e persino delle assunzioni fatte con il decreto Genova.

Le motivazioni sono ancora tutte da chiarire ma sembra che Autostrade non ci stia al ruolo di “colpevole” già decretato per atto politico e non della Giustizia e pare anche che l’azienda non voglia più avere il semplice ruolo di “pagatore” ma chieda un coinvolgimento nelle decisioni e nelle scelte che le spetterebbero perché tuttora concessionaria dell’Autostrada.

Sempre stando all’articolo pubblicato da Il Secolo XIX in edicola oggi, l’azienda del gruppo Benetton non avrebbe richiesti alcuna sospensiva e quindi, sempre se i giudici non la faranno scattare a titolo preventivo – il ricorso non avrebbe alcun effetto immediato sui lavori, ma resta il fatto che, se il Tar accogliesse il ricorso e lo giudicasse favorevolmente, tutto ciò che è “certo” al momento, non lo sarebbe più.
Difficile infatti pensare che l’azienda presenti ricorso per poi non far nulla nel caso in cui il Tar le desse ragione.
Certamente si passerebbe al giudizio d’appello in Consiglio di Stato ma, prima o poi, una sentenza decreterebbe una verità giudiziale che difficilmente sarà in equilibrio tra le ragioni dell’una e dell’altra parte ma decreterà un “vincitore”.

Cosa accadrà, quindi, se il Tar dovesse dare ragione ad Autostrade? Chi pagherà i danni causati da scelte non condivise?
Il timore è che la risposta sia nello specchio che ciascuno di noi incontra ogni mattino.