Reggio Calabria – Sfruttavano i braccianti immigranti pagandoli meno di un euro all’ora, per questo sono stati arrestati con l’accusa di sfruttamento del lavoro, violenza sessuale, estorsione e istigazione alla corruzione.
I militari sono entrati in azione su disposizione della procura di Palmi e hanno arrestato tre persone mentre altre due sono state sottoposte all’obbligo di firma.
Secondo quanto emerso dalle indagini, negli ultimi due anni gli indagati hanno impegato cittadini romeni e un maliano come braccianti delle aziende agricole dell’area pre-aspromontana, retribuendoli con paghe da fame.
Mediamente, infatti, ogni bracciante era pagato meno di un euro per ogni ora di lavoro.
Le indagini degli uomini dell’Arma hanno portato ad accertare anche due episodi di violenza sessuale ai danni di due braccianti romene.
A far scattare le indagini è stata la denuncia di un bracciante romeno che aveva descritto le condizioni di sfruttamento a cui era costretto a sottostare.
Oltre alla paga, con 10/12 ore di lavoro al giorno, domenica inclusa, i migranti venivano ospitati in alloggi di fortuna, in precarie condizioni igienico-strutturali.