Genova – Una nuova riunione tra i tecnici delle ditte demolitrici, la struttura commissariale ed esperti della Asl e dell’ Arpal per prendere una decisione sulla possibilità di rinviare a sabato prossimo, 16 marzo, l’uso degli esplosivi per l’abbattimento della pila 8 di ciò che resta del ponte Morandi.
L’uso della demolizione con micro-cariche è fondamentale per il rispetto dei tempi preventivati per la ricostruzione ed è di tutta evidenza che non si rinuncerà facilmente al ricorso a questa tecnica, veloce ed efficace, per rendere più celere l’abbattimento della pila 8 ma, soprattutto, della parte est del troncone del viadotto crollato lo scorso 14 agosto uccidendo 43 persone.
Nella riunione di oggi verranno esaminati i nuovo controlli fatti sui materiali e verrà verificata la quantità di amianto rilevata durante le analisi tecniche e la possibilità di utilizzare speciali cannoni ad acqua, in grado di produrre una fitta nube di goccioline, che potrebbe far precipitare a terra la maggior parte della polvere, riducendo – ma non annullando – la quantità di materiale disperso nell’aria.
Le aziende impegnate nella bonifica potrebbero aumentare sino a 10 il numero dei “cannon-fog”, quintuplicando l’effetto “tampone” sulla nube che verrebbe sollevata dalle esplosioni e che potrebbe rilasciare nell’aria un certo quantitativo di amianto, pericoloso per la salute secondo gli studi più recenti avvallati dall’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che, proprio sul suo sito istituzionale ricorda che non esiste alcun amianto “buono”.
Se non risulterà azzerata la possibilità che la popolazione respiri polveri contenenti amianto, quindi, le esigenze di tutela della salute pubblica dovranno necessariamente prevalere su quelle economiche legate alla ricostruzione e mercoledì, la nuova riunione della commissione esplosivi della Prefettura non potrà che rinviare ancora l’uso delle micro-cariche, in attesa di ulteriori verifiche e studi sull’uso di tecniche particolari.
Difficilmente, però, in questo caso verrà rispettato il crono-programma che prevedeva il completamento del ponte entro il 2019.