Genova – Punire con una multa chi bestemmia in pubblico. La proposta, la cui discussione è stata ufficialmente “rinviata” nella scorsa riunione del Consiglio Comunale, torna nella sala rossa di Palazzo Tursi, sede del Comune, per essere esaminata.
Nel caso in cui il Comune decidesse di adottarla, gli agenti di polizia locale potrebbero sanzionare con una multa sino a 400 euro chi si lascia andare a frasi ingiuriose verso “le divinità” e verso chi offende le religioni.
E proprio questo è il punto focale della discussione, oltre ovviamente alla opportunità di punire chi, magari in modo ineducato e volgare, si lascia andare ad una imprecazione di rabbia.
Ci si domanda se la “bestemmia” sarà considerata solo l’ingiuria verso la religione cristiana e le sue divinità o se, invece, verrà considerata offesa qualunque riferimento offensivo alle religioni e alle loro “immagini”.
In questo caso andrà poi discusso se le religioni prese in considerazione saranno solo quelle riconosciute dallo Stato italiano o se, invece, il concetto potrebbe essere esteso a tutte le religioni presenti nel vasto panorama del libero pensiero.
Un’estensione che rischia di incocciare nella libera interpretazione dei giudici che potrebbero essere investiti del difficile compito di stabilire se si tratti di offesa consapevole o meno.
Il “caso” sta arroventando la discussione sui social e l’opinione pubblica si divide tra favorevoli e contrari.
C’è chi ricorda che la città ha “problemi più urgenti da risolvere” e chi sottolinea che quella di punire chi bestemmia con una sanzione pecuniaria non è una “mozione” che può essere votata ma solo una “interrogazione” all’assessore competente, quello alla Sicurezza, che non comporta alcun voto.