Genova – “Basta prese in giro per Cornigliano” a denunciarlo il gruppo di Europa Verde Cornigliano che prende posizione sulla vicenda dell’autoparco che, se il progetto andrà avanti, verrà realizzato nelle aree destinate a verde pubblico vicine a Villa Bombrini ed al suo parco.
“La recente decisione del Comune di Genova di spostare a ridosso di Villa Bombrini un parcheggio per automezzi pesanti dimostra ancora una volta la scarsa considerazione per i municipi genovesi – scrive Europa Verde Cornigliano – Nella zona era prevista una area verde, che avrebbe anche valorizzato la dimensione storica e monumentale di villa Bombrini, destinata ad attività di start up e di sede per iniziative legate anche imprenditoriale per il cinema, la produzione di audiovisivi e di spettacoli artistici e sede operativa della Genoa Film Commission”.
Europa verde manifesta la propria netta opposizione ad una misura che ha già comportato le dimissioni del Presidente della Società per Cornigliano e invita la popolazione a reclamare i propri diritti.
“Genova non può starsene delle dichiarazioni di chi dice che non si poteva fare diversamente e che il provvedimento è provvisorio – spiegano a Europa Verde Cornigliano – o del Sindaco Bucci sempre pronto a dire tutto e l’esatto contrario, arrivando a parlare di misure di compensanzione”.
“Cornigliano – proseguono gli esponenti di Europa Verde – in questi decenni ha pagato un prezzo pesante all’inquinamento e a una idea distorta di sviluppo per cui netta deve essere l’opposizione ad un atto che colpisce le possibilità di miglioramento della qualità della vita della zona ma che soprattutto in prospettiva deve portare, una volta costruito il nuovo ponte Morandi, ad una completa riqualificazione dell’area di Lungomare Canepa e via Guido Rossa poiché, come già avevamo sottolineato alle elezioni europee, la zona deve essere riqualificata con adeguate misure per ridurre l’impatto del traffico sulla vita quotidiana della zona. Noi di Europa verde crediamo che ciò sia possibile battendo in primo luogo il disegno perverso della destra di governo,che subisce ancora una volta la pesante servitù comunale alle opzioni dell’Autorità Portuale e in genere del porto senza essere in grado di esercitare il ruolo di governo che gli spetta”.