La Spezia – “Nonostante l’emergenza coronavirus, non possiamo dimenticarci la nostra storia cittadina che sempre insegna chi siamo stati, chi siamo e chi saremo”. Così il sindaco Pierluigi Peracchini commenta la ricorrenza della fondazione di La Spezia sulle pagine social dell’amministrazione comunale.
Il primo aprile del 1343 la comunità spezzina venne divisa dalla Podesteria di Carpena dalla quale dipendeva per costruire una Podesteria autonoma: per decreto del primo doge della Repubblica di Genova, Simone Boccanegra, si invitavano “gli uomini delle diverse università di Spezia, Vesigna, Follo […] a separarsi da Carpena a partire dal primo aprile”.
“Oggi – scrive il sindaco – ci ritroviamo a ricordare questo atto di grande interesse storico, quando La Spezia è diventata una comunità politica autonoma che si lascia alle spalle, come la maggior parte del resto d’Italia, il sistema feudale per dare il benvenuto a una comunità politica nuova.
Da quel decreto la comunità spezzina ha occasione di scrivere una pagina nuova del suo destino, iniziando un processo storico che si concluderà nel 1371 quando, riuniti nella Chiesa di Santa Maria, i rappresentanti della Comunità della Spezia e di Carpena giungono al compromesso di unificarsi sotto un unico Podestà, quello spezzino.
Non potendo svolgere alcun evento di carattere pubblico e avendo dovuto interrompere le conferenze storiche al Museo Etnografico che avevano proprio lo scopo di focalizzare l’attenzione su quella porzione di storia spezzina pre arsenalizia per troppo tempo dimenticata, possiamo soltanto non dimenticare quel 1 aprile 1343 che segnò un nuovo destino per tutta la comunità.
In occasione di questo anniversario, è giusto e doveroso che la Città si stringa attorno a tutte le vittime del coronavirus e a tutti i loro famigliari e cari e a tutti coloro che sono in prima linea per combattere questa battaglia. La stessa forza che abbiamo dimostrato nel passato dovremmo ritrovarla una volta che l’emergenza sarà alle nostre spalle, guardando con fiducia al futuro e creando un nuovo corso nella storia cittadina.”