Genova – L’ospedale San Martino escluso dalla sperimentazione italiana del farmaco Remdevisir che ha già salvato alcune vite nell’emergenza coronavirus. La denuncia è stata lanciata da Matteo Bassetti, infettivologo e direttore reparto in prima linea contro il coronavirus all’ospedale San Martino.
Con una comunicazione ufficiale l’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco, avrebbe di fatto interrotto la sperimentazione del nuovo farmaco proveniente dagli Stati Uniti nel centro genovese, riservando a soli 10 centri nazionali la prosecuzione delle prove “per uso compassionevole” ovvero in quei casi dove si è già provata ogni altra terapia senza effetto e si tenta la carta del farmaco sperimentale e quindi potenzialmente anche “nocivo”.
Una scelta che il professor Bassetti non accetta perchè proprio al San Martino è avvenuta la sperimentazione iniziale del farmaco e due pazienti sono stati letteralmente salvati dalla terapia in via di verifica per uso umano.
Risultati che accreditano il San Martino come centro di eccellenza e dovrebbero in teoria costituire un punto a favore e non certo motivo di esclusione.
Le richieste di spiegazioni sono già state inviate e certamente la Regione Liguria porrà la questione sul tavolo del Governo centrale che ha fatto la scelta.
La Liguria è anche “terra di frontiera” per la sperimentazione poiché la popolazione molto anziana ne fa una delle regioni più colpite dal virus e una di quelle dove l’infezione ha causato più vittime in proporzione al numero di abitanti.
Un banco di prova che potrebbe essere molto importante in una fase di sperimentazione che, lo ricordiamo, non significa che il farmaco sia necessariamente “la soluzione”.
Un tentativo, sotto la stretta sorveglianza del Ministero della Salute e dei centri di Ricerca statunitensi, però, la Liguria lo meriterebbe.