Genova – Pazienti oncologici, in cura all’ospedale policlinico San Martino costretti a restare i coda sotto la pioggia, all’esterno del padiglione 15 ex Ist per attendere il loro turno.
La denuncia arriva dal FP Cgil che ha raccolto le proteste delle tante persone che lunedì hanno aggiunto disagi ai loro già pesanti problemi di salute.
“Una mattinata non semplice per chi lunedì si è dovuto recare in ospedale, presso il padiglione ex IST -denuncia la FP Cgil – una lunga coda di utenti si è creata all’ingresso della struttura, talmente lunga da estendersi fino alla fermata del bus in cima alla salita, peraltro resa scivolosa dal selciato bagnato. E’ evidente ormai che la procedura obbligatoria imposta dall’Amministrazione di questo ospedale, per ridurre la diffusione del COVID 19, risulta inefficace e dannosa soprattutto tenendo conto delle affluenze registrate”.
Secondo la denuncia della Cgil: “questo sistema crea rallentamenti in ingresso e la conseguente ‘coda’ di utenti, che rimangono in fila e in attesa di poter entrare nel presidio ospedaliero. Chi accede all’ospedale dovrebbe essere sottoposto a controllo attraverso termo scanner, il quale verifica la temperatura corporea in automatico, come avviene ormai nella maggior parte dei grandi enti ospedalieri nelle varie regioni. Invece siamo fermi al triage cartaceo, con utilizzo della stessa penna da parte di tutta l’utenza”.
Una situazione insostenibile che – sempre secondo quando denuncia la Cgil – si verifica ormai da mesi in San Martino, frutto, secondo i denuncianti di una “inappropriata attuazione di protocolli sanitari causa file infinite nel piazzale antistante, con lamentele e disagi soprattutto per le persone più in difficoltà”.
“Crediamo – spiegano ancora alla Cgil – che sia doveroso un celere intervento al fine di apportare dei correttivi ai protocolli in modo da rendere fluido l’accesso ai servizi pur garantendo l’attuazione di misure adeguate a contenere la diffusione della pandemia.
Code di questa importanza a cielo aperto sono una vera follia che non passa inosservata.
Avevamo già segnalato all’Amministrazione questo problema. Inoltre avevamo anche evidenziato il paradosso che vede l’accesso principale regolamentato da triage e contingentamento mentre dai piani inferiori si riesce ad accedere con facilità, bypassando i controlli e le file.
Sollecitiamo dunque una soluzione più efficiente. Questo disservizio va risolto, subito.
Ci sono problemi che mettono in luce una gestione poco attenta alle esigenze del paziente, il quale dovrebbe tornare al centro delle scelte organizzative ed anche nella gestione del contingentamento bisognerebbe pensare a tutelare i più fragili”.