Margherita Vicario e la sua band

Genova – Tagliente e raffinata, un perfetto equilibrio di teatro e cantautorato.

Questa è stata Margherita Vicario che ieri sera è stata protagonista dell’ultimo dei quattro appuntamenti targati Goa Boa andati in scena nella splendida cornice dei Giardini Luzzati.

Il compito di aprire la serata è toccato a Marte, duo girl power fatto di chitarra elettrica, synth e potenza vocale.

In un quarto d’ora Martina e Greta sono state capaci di caricare il pubblico con i loro brani e proponendo la loro particolare versione de “Una zebra a pois”.

A chiudere troppo presto la loro esibizione arriva “Fiesta“, un singolo dall’impatto estivo scandito dal ritmo incalzante in cui suoni e vocalità giocano in un saliscendi di armonie dove il testo fotografa la realtà dell’estate appena trascorsa che lascia l’amaro in bocca.

E’ il turno poi di Margherita Vicario, uno dei nomi sicuramente più interessanti del nuovo panorama musicale italiano.

La cantautrice romana sale sul palco e subito si parte: le prime note sulla chitarra sono quasi in punta di dita, ma basta il tempo di un paio di canzoni che lo spazio dei Giardini Luzzati si anima di musica e recitazione.

Margherita riesce a far convivere le sue due anime, quella di attrice e quella di cantante, in maniera naturale rendendo ogni brano una fotografia in cui ritrovarsi.

Così si passa dai brani del primo disco “Minimal Musical” come “Castagne”, “L’impavido pettirosso”, “Frollino” e “Per un Bacio” alle ultime hit in cui il pubblico, a fatica, rimane seduto.

Si canta su “Mandela”, una lezione di umanità, ci si commuove alle note di “Pincio”, scritta durante il lock down, si diventa tenaci su “Giubottino” e si partecipa tutti allo spettacolo con “Abaué/Morte di un trap boy”.

Poi le ultime note con “Piña Colada”, brano con il rapper genovese IZI, il racconto della vita di tutti i giorni, fatta di paranoie e di necessità di arrivare a qualunque costo.

Urban Pop, eclettismo, cantautorato e ironia si uniscono nelle produzioni di Margherita Vicario, capace di far convivere nei suoi brani la musicalità leggera che cattura e il tagliente susseguirsi di parole che arrivano dritte in testa a scuotere per la forza del messaggio.

Un bis e poi chiude la serata “Nota Bene”, in cui Margherita si esibisce alle tastiere, congedandosi dal pubblico con quello che, come lei stessa ha definito, è “un elenco di cose che voglio sempre ricordarmi”.

Messaggi forti e mai scontati tenuti insieme dal filo rosso delle emozioni: menomale che c’è Margherita Vicario.