Genova – Sarà un’indagine della polizia ad accertare le circostanze della tragica morte, avvenuta ieri, sulle alture di Bolzaneto, di Flavio Balladore, il cacciatore di 58 anni colpito da una fucilata sparata da un altro appassionato di caccia.
L’uomo si trovava in compagnia del figlio quando una scarica di pallini lo ha colpito provocandogli ferite mortali.
Il cacciatore è caduto a terra sotto lo sguardo terrorizzato del figlio che non ha potuto fare nulla per salvargli la vita.
Sul posto, a seguito delle grida disperate del ragazzo, sono accorse le forze dell’ordine e l’ambulanza del 118 ma per il cacciatore non c’era ormai più nulla da fare.
In breve è stato identificato e fermato il responsabile e non è ancora chiaro se si sia trattato di un tragico errore o se, invece, qualcosa non abbia funzionato nelle norme di sicurezza imposte dalle battute di caccia proprio per evitare questo tipo di incidenti.
Al momento non viene esclusa nessuna ipotesi ma è probabile che si tratti di un incidente di caccia come purtroppo ne avvengono sempre di più, nei boschi di tutta Italia, all’apertura della stagione della Caccia e mentre nei boschi si aggirano ancora escursionisti e gitanti.
E proprio per questo motivo le associazioni ambientaliste tornano a chiedere il blocco della caccia nelle giornate festive quando sentieri e boschi si riempiono di persone che nulla hanno a che fare con la caccia e che possono trovarsi loro malgrado sulla traiettoria di proiettili che possono percorrere centinaia di metri restando mortali in caso di ferita.
L’uso dei fucili con proiettili per la caccia al cinghiale è pericoloso per la vita altrui e ogni anno si registrano incidenti di caccia che costano vite umane.
Associazioni per la difesa dell’Ambiente e che radunano escursionisti ed appassionati di camminate nei boschi chiedono da tempo una moratoria almeno nei giorni festivi quando il rischio di incidenti, per la presenza di persone nei boschi, aumenta considerevolmente.