Savona – Bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, truffa aggravata ai danni dello Stato e frode fiscale; queste le accuse nei confronti di un imprenditore savonese a cui la Guardia di Finanza di Savona ha sequestrato beni per 5 milioni di euro.
I militari hanno dato seguito al decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Savona nei confronti dell’uomo e di due prestanomi.
L’illecito modus operandi attuato dall’imprenditore savonese dal 2011 in poi, è stato quello di aprire svariate cooperative operanti in più settori economici, tra cui quello delle pulizie e di altre attività di eventi pubblicitari, avvalendosi di numerosi prestanome.
L’imprenditore ne aumentava il volume d’affari anche attraverso l’aggiudicazione di appalti, per poi svuotarne le casse e reinvestire il denaro di provenienza illecita nell’acquisto di immobili ed altre attività.
Il principale indagato, di anni 48, nel maggio 2019 era già stato destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere e nei suoi confronti l’Autorità Giudiziaria aveva emesso un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, fino alla concorrenza di circa 5 milioni di euro, soltanto in parte eseguito.
Gli uomini della Compagnia di Savona, nei giorni scorsi, hanno eseguito un ulteriore sequestro preventivo mettendo i sigilli a una villa di pregio nel Comune di Fossano, in provincia di Cuneo, riconducibile a un prestanome piemontese dell’imprenditore, formalmente rappresentante legale di una società di Roma che, attraverso la distrazione del patrimonio delle società fallite, aveva ottenuto i soldi necessari all’acquisto dell’immobile nel 2019.
Sottoposti a sequestro preventivo anche beni mobili e di pregio riconducibili al principale indagato, nonché due veicoli intestati ad un altro prestanome di Savona, acquistati con i proventi dell’attività di riciclaggio del denaro proveniente dalle società fallite.