Genova – Piste ciclabili ancora tra le polemiche, in corso Italia, per i controlli sempre più rarefatti e gli “abusi” denunciati sia dai sostenitori che da chi considera il provvedimento un’inutile disagi a carico dei cittadini.
Ad unire le denunce delle due “fazioni” la richiesta di maggiori controlli da parte di chi dovrebbe far rispettare le disposizioni imposte dal Comune.
Da un lato si chiede di far rispettare le piste ciclabili da parte di motociclisti che approfittano delle corsie destinate alle bici per “sorpassi” in coda e dall’altra i pedoni chiedono che vengano fatti rispettare i divieti di utilizzare il marciapiede come piste per le bici.
In particolare bastano pochi raggi di sole per spingere interi gruppi di ciclisti a correre sul marciapiede pur avendo a disposizione un’intera corsia per senso di marcia.
“Sfrecciano tra la gente senza nessun timore – spiegano i denuncianti – e se ne infischiano delle regole. Ormai molti si sono convinti che in città ci sia un occhio di riguardo per chi usa la bicicletta e questo sembra autorizzare qualunque abuso. Basta restare fermi ad un semaforo di un qualunque giorno per assistere al passaggio di ciclisti che non si fermano al semaforo rosso, che invadono corsie e marciapiedi come se fosse tutto consentito”.
Se in settimana è “guerra” di cifre tra chi sostiene che le piste ciclabili siano deserte per la maggior parte del tempo e chi invece sostiene siano percorse da centinaia di utenti, nel fine settimana la convivenza diventa davvero difficile perché, ai normali utenti, si aggiungono quelli che usano la bicicletta per divertimento o per sport.
“Possiamo capire e tollerare i bambini – spiegano i denuncianti – nessuno di noi farebbe correre i propri figli su quelle piste a due passi dalle ruote delle auto – ma gli adulti proprio non si possono vedere. E’ uno schiaffo alle regole e alla convivenza”.
Su una cosa favorevoli e contrari alle piste ciclabili sono d’accordo: non si vedono controlli da diverso tempo in corso Italia.
Il passaggio della polizia locale, con qualche appostamento ricorrente nei punti chiave, potrebbe aiutare la convivenza tra “opposte fazioni”.
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