Sanremo – Il rinvio del Festival della Canzone italiana edizione 2021 è sempre più probabile. Anche il Codacons ha presentato al Prefetto di Imperia la richiesta formale del Festival di Sanremo “se non potranno essere garantite con assoluta certezza la sicurezza e la salute di cittadini e lavoratori”.
La stessa domanda è stata presentata ufficialmente in Comune, a Sanremo, alla Asl e a tutti gli uffici competenti a valutare la situazione e, soprattutto, che si prenderanno eventualmente la responsabilità civile e penale di ogni eventuale problema che si dovesse presentare laddove gli organizzatori venissero comunque autorizzati a procedere.
A darne notizia, con una nota inviata alla stampa, la stessa organizzazione di tutela dei Consumatori che lo definisce un “atto necessario ai fini di un possibile ricorso al Tar per bloccare il Festival di Sanremo in assenza di adeguate misure sul fronte sanitario”.
Il Codacons invita i soggetti interessati a vigilare con la massima attenzione sugli sviluppi dell’organizzazione del Festival che ha già avuto ribadito il divieto di ospitare pubblico in sala e l’obbligo di garantire la sicurezza dei cantanti, delle maestranze al lavoro ma anche della popolazione che potrebbe essere “messa a rischio” per il forte richiamo turistico che il Festival esercita sugli appassionati del settore.
Sarebbe insomma complesso limitare l’afflusso nella città dei Fiori di un flusso enorme di persone, curiosi e appassionati di musica, e il formarsi di assembramenti nelle vie e nelle zone attigue al Teatro Ariston.
Il Codacons punta anche il dito su chi, sottovalutando i rischi, potrebbe scegliere di organizzare comunque il Festival di Sanremo edizione 2021 senza tenere nel dovuto conto ciò che questo potrebbe comportare.
“La situazione che si sta delineando – scrive il Codacons nella nota diffusa – è quella di un Festival a tutti i costi, in cui introiti pubblicitari e interessi economici vengono messi prima della salute dei cittadini”.
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha ribadito che “non è possibile chiedere sacrifici e rinunce agli italiani e poi vanificare la lotta al Covid organizzando un evento della portata della kermesse canora, che coinvolge migliaia di soggetti tra lavoratori, artisti, giornalisti e cittadini”.
“Crediamo ci siano tutti i presupposti per rinviare il Festival ad altra data – sottolinea il Codacons – e per tale motivo abbiamo diffidato Comune, Asl e Prefetto ad intervenire per assicurare la salute pubblica e vietare qualsiasi manifestazione che possa rappresentare un concreto pericolo, pena un inevitabile ricorso al Tar”.