Genova – Dovrebbero iniziare ad aprile, salvo ritardi o ricorsi, i lavori per la trasformazione di corso Sardegna nel primo dei nuovi percorsi del trasporto pubblico genovese.
Una rivoluzione che però avrà un prezzo molto alto perché prevede la cancellazione di almeno 70 posti auto (per iniziare) e il taglio di tutti gli alberi della parte finale della strada.
Il tam tam della notizia si sta diffondendo velocemente nel quartiere di Marassi dove perplessità alla presentazione del progetto si stanno trasformando in proteste destinate ad infiammarsi nelle prossime settimane.
In cambio di un trasporto pubblico “migliorato” – almeno sulla carta – infatti, i residenti della zona di corso Sardegna dovranno pagare un conto piuttosto salato in termini di spazi per le auto e per il verde urbano.
Le due corsie centrali verrebbero dedicate infatti al trasporto pubblico per tram o autobus elettrici (è ancora in discussione) e tutti i parcheggi che ora si trovano in quella collocazione sono destinati a sparire.
Inoltre il percorso eliminerà tutti gli alberi della parte “alta” di corso Sardegna e sempre per lasciare spazio a filobus, tram o quello che arriverà.
A progetto concluso il numero degli alberi potrebbe essere riequilibrato dal posizionamento di una doppia fila di piante al lati esterni delle corsie del trasporto pubblico ma si tratterà di piante necessariamente più “piccole” e meno invasive per quanto concerne l’estensione dei rami, specie se la soluzione scelta sarà quella del filobus che necessita di spazi aerei sgomberi per far passare i cavi di alimentazione e le strutture di ancoraggio.
Il primo “lotto” partirà in corrispondenza dell’ex mercato ortofrutticolo in una sorta di “oneri di urbanizzazione” ma è già allarme tra i residenti perché il numero dei posti auto all’interno della struttura e lasciati “ad uso pubblico” non dovrebbe corrispondere a quello dei posti auto persi nella trasformazione.
Come dire che molti residenti dovranno trovarsi uno spazio a pagamento, magari acquistando uno dei box in costruzione, oppure dovranno adattarsi ad una ricerca sempre più spasmodica del posto auto o, ancora, rinunciare alla vettura privata.
La notizia dell’ormai prossimo avvio dei lavori, però, sta scatenando la mobilitazione dei residenti che temono un ulteriore aggravarsi della situazione già caotica e che la situazione diventi esplosiva specie con la ripresa delle partite “in presenza” quando enormi flussi di traffico e auto in cerca di posteggio si riverseranno nella zona aggravando ancor più il problema.
I residenti si domandano come sia possibile che i vari enti locali, dal Municipio al Comune, non abbiano tenuto in conto quantomeno che l’operazione dovesse essere “a impatto zero” tra posti auto persi e “acquistati” con i lavori dell’ex mercato ortofrutticolo che, inoltre, richiamerà un flusso veicolare diretto al centro commerciale che sorgerà.
Il numero dei posti auto “liberi” e nella disponibilità dei residenti, dovrebbe essere quantomeno “uguale” a quello esistente al momento.
L’impatto sul numero dei parcheggi nella zona è destinato ad essere pesantissimo poiché l’asse di forza del trasporto pubblico nascente dovrebbe fare capolinea in piazza Galileo Ferraris e quindi, necessariamente, anche tutti i parcheggi della parte centrale di corso Sardegna sino alla piazza dovrebbero essere cancellati.
Decine e decine di posti auto che non è chiaro dove verrebbero “riposizionati” in una zona già ora molto congestionata.