Genova – E’ bufera sulla decisione dell’Asl 5 della Spezia di inserire le persone omosessuali, tra i soggetti “con comportamenti a rischio”, equiparati a tossicodipendenti e prostitute in un documento della campagna di vaccinazione contro il Coronavirus.
Il questionario aveva già sollevato perplessità per le domande che entrano in modo pesante nella sfera della privacy e possono indurre le persone a rispondere in modo non preciso per “sfuducia” ma l’inseriemento degli omosessuali tra le “categorie a rischio” ha sollevato un polverone a livello nazionale che rischia di avere pesanti conseguenze sul neo direttore della ASL5, Cavagnaro.
Tra i primi a denunciare l’episodio Gianni Pastorino di Linea Condivisa che ha definito inaccettabile la decisione.
“Abbiamo appreso questa mattina della sconcertante iniziativa di Asl 5 che, nei moduli per accedere alla vaccinazione covid, inserisce nelle categorie con comportamenti a rischio gli omosessuali, assieme a tossicodipendenti e soggetti dediti alla prostituzione”.
Il capogruppo di Linea Condivisa ha poi proseguito: “Ho telefonato al Direttore Generale Cavagnaro perché ritengo che questi moduli siano semplicemente folli e aberranti: ne chiedo l’immediata rimozione e l’accertamento di tali comportamenti”.
Non appena la notizia ha iniziato a rimbalzare sui Media anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha preso posizione definendo la decisione “inaccettabile e discriminatoria” ed ha ordinato il ritiro immediato del documento annunciando verifiche e punizioni per i responsabili.
Il presidente e assessore alla sanità della Regione ha stigmatizzato l’accaduto e in un comunicato diffuso ha spiegato che “si tratta di un errore inaccettabile”.
Il presidente ha dato immediato mandato all’Asl5 di ritirare quella comunicazione e agli uffici preposti di avviare subito un’indagine interna per individuare le responsabilità e adottare i relativi provvedimenti disciplinari.