Genova – Il sole torna a splendere sulla città e il fine settimana si ripetono, puntuali, le solite scene di assembramento e folle che si concentrano sui sentieri, lungo le passeggiate a mare, sulle spiagge e sulle alture della città.
Numerose le segnalazioni di allarme: dai residenti di Sant’Ilario che scrivono al sindaco per chiedere controlli alle “feste” organizzate da ragazzetti senza regole sui bunker del monte Moro, dalle spiagge affollate di Boccadasse e di Quinto alle passeggiate del lungomare trasformate a zona di “struscio” con poche mascherine e pochissimi controlli.
Ennesimo fine settimana senza regole quello appena trascorso e le lamentele, numerose, non hanno avuto seguito: pochissime le divise in circolazione e ancor meno i controlli.
Sulla spiaggia di Boccadasse, ormai “emblema” della violazione delle regole del buon senso, ancor prima che di quelle dettate dall’emergenza anticovid, oggi si è visto davvero di tutto: famigliole che pranzavano al sacco, gruppi di ragazzetti allergici alla mascherina che passavano da una sigaretta al bicchiere con il drink pur di tenerla abbassata a veri e propri assembramenti.
Non risultano sanzioni elevate e i controlli, se ci sono stati, non hanno modificato la situazione.
(la festa ai bunker di Quinto)
A Sant’Ilario le strade ingombre di auto e la folla che passeggiava come fosse in via XX a Natale, hanno spinto i residenti a chiedere l’intervento del sindaco.
A Nervi code infinite di auto in via delle Palme e passeggiata super affollata.
A Quinto, sulle alture, i ragazzi si sono dati appuntamento ai bunker del monte Moro, poco oltre il locale cimitero, per un party a ritmo di musica con decide di ragazzi senza mascherina a bere birra e chiacchierare rumorosamente a pochi centimetri gli uni dagli altri.
Sconcerto tra chi le regole le vorrebbe seguire ed è costretto a chiudersi in casa per non dover subire l’arroganza e la maleducazione del prossimo.
Perplessità per i continui richiami alla cautela cui, però, non fanno seguito controlli e sanzioni.