Genova – Hanno acquistato seconde case in Liguria spostando da residenza di uno o più componenti della famiglia per non pagare l’Imu, godere di sconti sui mutui per la prima casa, di condizioni particolari per le tariffe della luce e dell’acqua e del gas ma anche per aggirare le regole imposte dall’emergenza coronavirus e pagare meno tasse. Sono già 80 i “furbetti delle false residenze” scoperti dalla Guardia di Finanza che ha lanciato un’offensiva contro chi pensa di frodare lo Stato ed ingannare il Fisco.
Vengono analizzati documenti e incrociate le informazioni elettroniche che ormai costituiscono una sorta di “traccia” che ognuno di noi lascia dietro di sè.
I finanzieri hanno esaminato le utenze scoprendo che la luce, l’acqua ed il gas vengono consumati prevalentemente il sabato e la domenica e nelle feste, che le case sono aperte solo d’estate e che i figli dei “furbetti” frequentano le scuole lontano dalla residenza ufficiale oppure che la spesa viene fatta praticamente sempre in altre regioni.
Ad inchiodare i furbetti della seconda casa sono soprattutto le cure sanitarie. Persone che risultano abitare in Liguria, nelle località più amate come Sestri Levante, Rapallo, Santa Margherita risultano però curarsi in altre regioni dove acquistano farmaci, si rivolgono agli ospedali e ai medici specialisti per esami e cure odontoiatriche.
Ora tutte le persone identificate e smascherate verranno sottoposte a sanzioni, denunce e dovranno pagare tutte le differenze economiche “risparmiate” sino ad ora oltre a rischiare accertamenti fiscali ancora più particolareggiati anche rispetto ad eventuali evasioni fiscali, false dichiarazioni al Fisco al momento della stipula dei contratti di acquisto e registrazione e altro.
I controlli proseguiranno nelle prossime settimane estendendosi anche ad altre località della Liguria nel timore che il fenomeno dei “falsi residenti” sia molto più esteso e radicato di quanto sin qui scoperto.
Una lotta all’evasione fiscale che permette il rientro dei pagamenti dovuti al Fisco ed una maggiore quantità di denaro disponibile per la collettività e precedentemente rubato dagli evasori fiscali.