Genova – Avanza il cemento in piazza Augusto Sivelli, a pochi passi dal monumento di Quarto dedicato all’impresa dei Mille.
Avanzano le colate per la costruzione della rampa di collegamento tra il ponte della ferrovia e la piazza ma i residenti sono sul piede di guerra.
Gli abitanti della zona, infatti, denunciano un progetto eccessivamente impattante che modifica e segna profondamente il paesaggio.
Centinaia le firme raccolte per denunciare quella che viene definita “l’ennesima colata di cemento nel levante genovese”.
I cittadini hanno voluto ribadire di non contestare la finalità della struttura, necessaria a far si che persone con disabilità possano raggiungere agevolmente la stazione, ma sottolineano come il progetto si presenti impattante dal punto di vista progettuale ed edilizio.
“La vecchia scalinata d’accesso alla piazza che conduce alla stazione di Quarto – scrivono i residenti – è stata cancellata da un ‘serpente’ di cemento che copre completamente il muraglione in pietra e, curvando a metà tracciato, raddoppia il suo percorso. Il risultato finale è uno scempio ambientale assolutamente ridondante per l’utilizzo, la cui costruzione è legata agli oneri di urbanizzazione della società che sta trasformando l’ex convento del Cenacolo in una serie di appartamenti. Muraglioni alti fino a cinque metri in cemento vivo, un percorso di 80 metri la cui pendenza, peraltro, risulta essere fuori norma visto che raggiunge il 9% e rischia quindi di essere particolarmente disagevole e pericolosa per le persone con disabilità”.
La raccolta firme iniziata proprio con l’avvio della costruzione della rampa condivideva la necessità di una struttura per migliorare l’accesso ai disabili, ma mantenendo il rispetto dell’ambiente circostante e il valore storico e culturale dell’area.
Circa 150 i firmatari che chiedevano di apportare miglioramenti al progetto come l’installazione di una ringhiera diversa da quella prevista e in parte già posizionata sul lato opposto del ponte, fessure nei basamenti di cemento per inserire piante a coprire il miro a vista; la realizzazione di una scala alternativa per raggiungere la stazione.
“Le firme – continuano i residenti – sono già state trasmesse al Municipio Levante, al Comune di Genova e alla Soprintendenza. Unica risposta arrivata ai residenti, quella dell’assessorato all’Urbanistica del Comune che attraverso un sopralluogo ha garantito il suo interessamento alla vicenda, anche se da allora più nulla è accaduto, mentre il cemento avanza”.