Genova – La vernice rossoblu usata dai teppisti camuffati da tifosi è più resistente del previsto e il tentativo di ripulire Torre Gropallo è fallito.
La brutta notizia arriva dal “cantiere” aperto da volontari sulla passeggiata Anita Garibaldi di Nervi. Il tentativo di lavare via la vernice con la quale è stato imbrattato il monumento del 1500, non è riuscito e saranno necessarie spese aggiuntive e un lavoro di restauro molto più approfondito di quanto preventivato.
Il sopralluogo fatto per verificare l’andamento dei lavori – e le numerose segnalazioni circa l’uso di macchinari da parte di personale non preparato e la non corretta captazione delle acque inquinate post lavaggio – ha rivelato che nonostante ben sei passaggi con la idropulitrice, la vernice rossoblu che da mesi imbratta la torre, non è stata rimossa completamente e che probabilmente sarà necessario in intervento di restauro massiccio che durerà a lungo e che, soprattutto, costerà ben più dei 30-40mila euro preventivati.
Cifre che potrebbero essere pagate dai responsabili se il Comune di Genova si costuirà parte civile contro i tifosi rossoblu e, soprattutto, se le persone individuate saranno giudicate “colpevoli” in Tribunale e in tutti e tre i gradi di giudizio, ovvero sino alla sentenda definitiva.
Molto più probabile che siano i Cittadini a pagare di tasca loro uno degli episodi più squallidi della nuova “moda” in auge tra bande di teppisti che si nascondono dietro ai colori delle squadre locali (che non si sono mai dissociate).
Al momento non è ancora dato sapere se le proteste divampate dopo l’avvio degli interventi di pulizia erano o meno “calzanti”.
Non è ancora chiaro se, davvero, un intervento di quella portata su un monumento del 1500 può essere – seppur meritoriamente – eseguito da volontari privi di qualunque esperienza in materia di restauro conservativo.
E non è chiaro come si sia provveduto al recupero e allo stoccaggio delle acque reflue della lavorazione con la idropulitrice visto che le vernici sono rifiuti tossici e il loro smaltimento (insieme all’acqua di lavaggio) dovrebbe rispettare norme precise anti inquinamento.
Fallito il primo tentativo (con quali costi?) si dovrà ora studiare un piano B per ripulire la Torre Gropallo e per affidare a personale specializzato e formato il recupero di un monumento tra i più amati e conosciuti in città e non solo.