Melbourne – Il caso del campione di Tennis Novak Djokovic sta esplodendo in tutta la sua forza e gravità e il suo ingresso in Australia, per partecipare agli Australian Open non è poi così sicuro come aveva annunciato su Facebook.
A seguito dell’annuncio, fatto dallo stesso Djokovic, di una “speciale esenzione” per entrare in Australia senza vaccino, le polemiche si sono arroventate e proprio a Melbourne, dove è stato mantenuto il lockdown più lungo mai registrato prima (circa 200 giorni, le proteste sono fortissime.
In particolare ci si domanda come sia possibile che il campione, favorito per il torneo di Tennis, possa entrare con un “permesso speciale” pur avendo ammesso di non essere vaccinato.
Il premier australiano Morrison, investito dalle proteste e dalle polemiche ha assicurato che L’esenzione non sarà automatica senza prove evidenti e dimostrabili di un reale impedimento – per motivi di salute – al vaccino.
Durante un’intervista il premier Morrison ha chiarito che, in assenza di giustificazioni mediche comprovate e indiscutibili, Djokovic non entrerà sul suolo australiano e dovrà tornare immediatamente a casa.
Il “caso” del Tennista sospettato di essere un No Vax, sta montando di giorno in giorni anche per la “supponenza” con la quale il campione avrebbe parlato sui social del suo “permesso” per partecipare agli Australian Open senza essere vaccinato.
Altri campioni hanno protestato con forza ricordando il caso della tennista russa cui è stato rifiutato il permesso di gareggiare perché vaccinata con il farmaco russo Sputnick che non viene riconosciuto come “efficace” da molti Paesi del mondo.
Sarebbe una gravissima discriminazione se Djokovic, solo per la sua notorietà e per essere uno dei candidati più favoriti all’ennesima vittoria al torneo, potesse fare ciò che la tennista russa non ha potuto per rispetto alle regole.