Genova – Nessuna offerta e nessuna cordata interessata a partecipare alla gara d’appalto per l’affidamento del progetto per la Nuova Diga Foranea del Porto di Genova. E’ clamoroso il risultato della prima “chiamata” ufficiale per il progetto per il quale sarebbero disponibili un miliardo e 300mila euro di fondi pubblici. Complessità tecniche e corsa ai rincari per i prezzi dei materiali sarebbero tra le “cause” della mancata presentazione alla chiamata di colossi delle costruzioni ma c’è anche il “dubbio” che qualcosa, nei progetti iniziali, susciti forti perplessità da parte di chi è abituato ad affrontare sfide anche molto ardite nel settore.
Ad ufficializzare la debacle è la stessa Autorità di Sistema Portuale che, in uno scarno comunicato fa sapere che:
«In considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti prequalificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto relativo alla realizzazione della nuova Diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati».
Secondo le voci più informate l’Autorità di Sistema Portuale sarebbe al vaglio delle possibilità per richiedere nuovi fondi aggiuntivi per coprire i super-costi dei materiali e per prevedere una copertura per eventuali nuove (e previste) fluttuazioni dei materiali ma c’è chi parla di aumenti sino al 30 per cento che significherebbe un impegno enorme per lo Stato Italiano già alle prese con pericolosi “chiari di luna” per l’economia italiana e con l’incubo di una importante ripresa della pandemia, in autunno.
Tra le ipotesi al vaglio anche quella di modificare il progetto iniziale con un “accorciamento” della nuova diga foranea che comporterebbe un netto taglio dei costi ma anche un’opera “azzoppata” rispetto alle grandi previsioni iniziali.