Genova – Stop alle chiamate indesiderate su telefono cellulare e di casa dal 31 luglio con l’entrata in vigore del Registro delle Opposizioni. Il provvedimento scatta a fine mese ma le associazioni dei Consumatori segnalano una “lacuna”: il divieto vale solo per i call center attivi sul territorio nazionale mentre non può impedire ai call center presenti all’estero di continuare ad effettuare le chiamate.
Un’occasione e una svolta importante, che interessa da vicino ben 78 milioni di utenti in tutta Italia e che, dal 31 luglio, permetterà di difendersi definitivamente dalle fastidiose chiamate dei call center.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 74 del 29 marzo 2022 è stato infatti pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 gennaio 2022, n. 26 che definisce il funzionamento del nuovo Registro pubblico delle opposizioni, esteso alle numerazioni non presenti negli elenchi telefonici pubblici, cellulari inclusi.
Nel Registro sarà ora possibile inserire anche il proprio numero di cellulare (oltre all’utenza fissa): uno strumento che consentirà di bloccare le telefonate di aziende e società effettuate a fini commerciali per offrire beni o servizi.
“Si tratta di un passo in avanti significativo nel contrasto al fenomeno del telemarketing – sottolineano Alberto Martorelli e Cristina Cafferata, rispettivamente Presidente e Vice Presidente di Lega Consumatori Liguria – volto a stoppare la prassi ormai consolidata di contattare gli utenti in qualsiasi ora del giorno per proporre ad esempio contratti di energia, gas o di telecomunicazioni. Per questo motivo la nostra associazione è al lavoro già da diversi mesi su più fronti: mappare le segnalazioni degli utenti sul territorio, fornire alla cittadinanza tutte le informazioni necessarie per usufruire di questo strumento e individuare le criticità ancora presenti in materia”.
Il fenomeno del telemarketing genera un business in Italia da circa 4 miliardi di euro annui e la vendita telefonica di beni e servizi produce un giro d’affari stimabile in 40 miliardi di euro. “In particolare la nostra associazione – prosegue Martorelli – ha già registrato solamente a Genova, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 240 segnalazioni (pari a 2 al giorno) da parte degli utenti che sono stati ripetutamente contattati dalle società: di queste il 60% riguardava offerte nel settore energia-gas, il 35 % proposte di telefonia ed il 5% per proporre beni/servizi di altro genere”.
Il recente provvedimento amplia dunque le tutele per i consumatori, in quanto il Registro delle opposizioni in precedenza consentiva solamente l’iscrizione del proprio numero di linea fissa (casa); ora la protezione si estende anche alle utenze telefoniche mobili, che in Italia sono 78 milioni. Ciò significa che dal 31 luglio le società potranno contattare esclusivamente gli utenti non inseriti nel Registro delle opposizioni; non solo, con l’iscrizione verranno revocati anche tutti i consensi ad essere contattati precedentemente espressi. La violazione di tali regole comporta sanzioni sino a 20 milioni di euro per le società di telemarketing e fino al 4% del fatturato annuo per le imprese. Lega Consumatori sottolinea che per iscriversi al Registro delle opposizioni occorre compilare il modulo web sul sito www.registrodelleopposizioni.it oppure chiamare il numero verde 800 265 265, o inviare una email all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it, o in alternativa optare per una raccomandata.
Uno strumento di grande utilità ma che, al pari, lascia insolute almeno per il momento alcune criticità. “Da un lato – spiegano i vertici di Lega Consumatori Liguria – i consumatori vengono frequentemente contattati, attraverso sofisticati sistemi informatici, da società che non risultano iscritte nell’elenco pubblico degli operatori commerciali tenuto dall’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni; dall’altro, la normativa legata al Registro delle opposizioni non trova applicazione nei casi di telemarketing in arrivo da call center ubicati all’estero, in particolare se situati fuori dall’Unione europea. E’ quindi necessario intervenire per colmare dal punto di vista normativo tali lacune, oltre a vigilare sul rispetto delle nuove misure in tema di registro delle opposizioni”.