Genova – Accensione intorno alle 17 di oggi pomeriggio, in piazza De Ferarri, davanti alla scalinata di Palazzo Ducale, per il tradizionale Confeugo, il falò di rami di alloro che saluta l’incontro tra i rappresentanti del popolo e il Doge, guida della Repubblica di Genova.
Prima della cerimonia, alle 16, un corteo storico partirà da piazza Caricamento con figuranti in costume a rappresentare le varie epoche della storia della Superba e che porteranno i rami di alloro che verranno bruciati in piazza con l’antico rituale che consentirà, secondo le leggende popolari, anche di interpretare se l’anno venturo sarà o meno ricco e fortunato.
La cerimonia del Confeugo riprende un’antica tradizione della Repubblica di Genova, documentata dal secolo XIV, ma probabilmente più antica, risalendo presumibilmente al Medioevo, forse all’epoca del Comune del Popolo (XII secolo).
Consisteva infatti nell’omaggio da parte dell’Abate, che rappresentava il Popolo, alle massime Autorità della Repubblica di Genova, di un grosso tronco di alloro, ricoperto di rami. Ne furono destinatari nel corso del tempo, prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge.
Esistono testimonianze del fatto che il corteo partisse dalla Valle del Bisagno e attraverso il Ponte di Sant’Agata percorresse le attuali via San Vincenzo, Via Porta d’Archi, vico Dritto Ponticello, Porta Sant’Andrea fino ad arrivare al Palazzo del Governo, l’attuale Palazzo Ducale.
Davanti al Ducale l’Abate si rivolgeva al Doge pronunciando le seguenti frasi: “Ben trovòu Messê ro Duxe” e il Doge rispondeva “Ben vegnûo Messê l’Abbòu”.
In tarda serata il Doge e il suo seguito appiccavano fuoco all’alloro, per buon auspicio, e vi gettavano sopra un vaso di vino e lo addolcivano con confetti e zucchero.
I presenti cercavano di portare a casa un tizzone come amuleto.
La Cerimonia venne sospesa nel Settecento e ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, associazione nata in quell’anno per la tutela e la conservazione della cultura e delle tradizioni genovesi, per esser nuovamente interrotta nel 1937. Da allora è il presidente della Compagna che impersona l’Abate del Popolo, portando il tradizionale tronco d’alloro al Sindaco. Dal 1951 la Cerimonia è continuata di anno in anno sempre con l’offerta di una pianta di alloro, adorna dei colori rosso e bianco, completata con il falò rituale di un fascio di alloro ed uno scambio di auguri contornato da commenti sugli avvenimenti dell’anno trascorso e impegni e richieste per l’anno a venire.
Questo il programma:
alle 16: partenza da piazza Caricamento del corteo guidato dall’abate del popolo con i gruppi storici, gli sbandieratori dei Sestieri di Lavagna e un carro trainato dai cavalli bardati dei Carratê. Il corteo percorrerà via Frate Oliverio, piazza della Raibetta, via San Lorenzo, piazza Matteotti e via Petrarca sino a giungere in piazza De Ferrari dove, sempre dalle ore 16, è prevista un’esibizione della Filarmonica Sestrese;
alle 16.40: dopo l’arrivo del corteo storico in piazza De Ferrari, l’abate del popolo incontrerà il sindaco offrendogli il tradizionale “Confeugo”, un grande fascio di rametti di alloro sistemato di fronte all’ingresso di Palazzo Ducale a cui verrà appiccato il fuoco al rintocco del “Campanon de Päxo”, la campana collocata sulla Torre Grimaldina;
alle ore 17,15: nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale verranno espressi i messaggi augurali del sindaco Marco Bucci, del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e del presidente de “A Compagna” Franco Bampi che, in veste di abate, come da tradizione elencherà i problemi insoluti della città esprimendo molte raccomandazioni e l’augurio che ne venga tenuto conto. La cerimonia, nel corso della quale il console di A Compagna Maurizio Daccà renderà omaggio al poeta genovese Carlo Malinverni, terminerà con armonie natalizie a cura del liceo musicale Pertini, esecuzioni del violinista Eliano Calamaro, della chitarrista Silvia Groppo, danze popolari e l’invito a cantare l’”inno” dei genovesi “Ma se ghe penso”.