Genova – Un appello al sindaco Marco Bucci affinché intervenga per bloccare la proiezione del documentario “Invisibili” incentrato sui casi di reazioni avverse del vaccino anti covid.
A lanciarlo, tra gli altri, il direttore della clinica di Malattie infettive Matteo Bassetti, in prima linea contro il covid dall’inizio della pandemia.
“Trovo gravissimo – ha detto Bassetti all’Agenzia Dire – che possa essere rappresentato nella sede del Comune di Genova un documentario censurato da YouTube, che prende in considerazione fake news. Mi auguro che si eviterà di proiettarlo e che il sindaco Marco Bucci, che è una persona da sempre dalla parte della scienza, voglia intervenire su questa situazione ed evitare che tutto questo avvenga”.
Una vicenda che rischia di diventare delicatissima, sia per i temi trattati e di strettissima attualità e sia perché impedire la proiezione non farebbe altro che fomentare la propaganda No Vax che sulla presunta “censura” del proprio “punto di vista” ha costruito uno dei pilastri della propria campagna di diffusione.
Il docufilm “Invisibili”, realizzato da Paolo Cassina e prodotto da PlayMasterMovie parla delle persone – pochissimi e purtroppo prevedibili e previsti casi – che hanno perso la vita o hanno subito danni permanenti in seguito al vaccino anti covid. Un numero statisticamente ridotto ma comunque degno della massima considerazione e del risarcimento che, invece, sembra essere limitato o comunque non facilmente accessibile nonostante rappresenti una realtà di ogni campagna di vaccinazione e di somministrazione di farmaci, anche per la comunissima aspirina. Persone che hanno subito una “reazione avversa” e che però hanno avuto poca visibilità sui Media rispetto all’enorme copertura mediatica delle campagne di vaccinazione.
Un errore che ha rischiato (e rischia tutt’ora) di indurre il sospetto che qualcuno abbia deciso di rendere “invisibili i casi”, magari male interpretando il rischio che una Informazione trasparente potesse indurre una maggiore diffusione del movimento No Vax che, invece, proprio nella mancanza di Informazioni sembra trarre la forza.
Il documentario, comunque, non risulta al momento “vietato” o colpito da provvedimenti legali che ne impediscano la proiezione e probabilmente neppure potrebbe esserlo, proprio in forza del diritto alla libera opinione che in Italia sorregge la democrazia.
La circostanza che la piattaforma Youtube lo abbia bannato come “fake news” esprime un giudizio che, in Italia, potrebbe esprimere – e con grande tatto – solo un magistrato.
Semmai la contestazione che si potrebbe fare è sulla mancanza di “contraddittorio”, ovvero l’assenza alla data della proiezione di esponenti del mondo scientifico in grado di proporre il punto di vista riconosciuto a livello planetario e riconosciuto come valido da tutte le autorità medico-scientifiche.
In questo modo si preserverebbe il diritto alla libera opinione del movimento No Vax insieme a quello della comunità scientifica riconosciuta come valida in tutto il Pianeta.
Infine si dimostrerebbe che nessuno ha interesse a nascondere il dramma dei “casi avversi” perché ogni assunzione di farmaci ha come eventualità il rischio di reazioni avverse come è facilmente verificabile leggendo il “bugiardino” di un qualunque farmaco acquistato in Farmacia.
La proiezione del docu-film difficilmente potrebbe essere impedita se non provocando ulteriori polemiche ed un piccolo ma non secondario “danno” al diritto di espressione della libertà di opinione, anche in considerazione del fatto che, tra gli organizzatori dell’evento risulta anche l’ex candidato alla carica di sindaco Mattia Crucioli, oggi consigliere comunale e di fatto “opposizione” di una maggioranza.
Impedire ad un rappresentante dei Cittadini, eletto democraticamente, di organizzare eventi e riunioni costituirebbe un grave precedente e metterebbe in pericolo la democrazia.
La questione, dunque, rischia di diventare una “patata bollente” per il sindaco Marco Bucci, chiamato in causa dall’infettivologo Matteo Bassetti che, sul tema ha spiegato:
“Spero e mi auguro che un’istituzione così prestigiosa come il Comune di Genova non dia la possibilità di trasmetterlo – chiarisce Bassetti – se fosse trasmesso, sarebbe un pessimo messaggio per la città di Genova. Credo che questo tipo di documentari e questa modalità di guardare ai vaccini sia profondamente sbagliata. Non è questione di fare censura, ma la scienza è una cosa, la propaganda e la politica sono un’altra“.
Secondo molti osservatori, se il primo Cittadino volesse intervenire sulla questione, potrebbe invece chiedere che all’evento partecipi proprio Matteo Bassetti che certamente potrebbe rispondere “a tono” alle eventuali fake news che dovessero essere riportate o anche solo per chiarire la posizione ufficiale della Scienza rispetto ai vaccini.
La proiezione del docu-film, salvo colpi di scena, dovrebbe avvenire il 22 dicembre nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi ed anche su questa “particolare” location si esprimono dubbi e perplessità per l’alto valore simbolico che la sala ha rispetto agli eventi cittadini.
Un’altra scelta che il Sindaco Bucci potrebbe adottare è quella di fornire altra location, meno simbolica e meno “istituzionale” per la proiezione, con buona pace delle “parti in causa”.
Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale ed ex candidato sindaco Mattia Crucioli, tra gli organizzatori dell’evento e che apre alla partecipazione di Bassetti all’evento.
“Ho letto le dichiarazioni del Prof. Matteo Bassetti – scrive Crucioli – e mi spiace che faccia polemica ancor prima di avere assistito alla presentazione documentario “Invisibili” a Palazzo Tursi e al dibattito che ne seguirà con l’intervento di suoi colleghi medici e di miei colleghi avvocati. Se il 22 vorrà partecipare, mi adopererò affinché possa prendere la parola e illustrare le proprie tesi.
A differenza sua, io credo che il dibattito sia spesso fecondo e la censura sia sempre sbagliata, specie quando si tratta di dar voce a persone che soffrono e che non hanno trovato giustizia.
Voltaire si dice affermasse “non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo”; per me questa affermazione vale anche nei confronti di una persona mille miglia lontana dai miei ideali e dai miei principi, come appunto il Prof. Bassetti”.