Sanremo – Ammette di aver paura ed è convinta che, se tornerà libero, Luca Delfino tornerà a fare del male a qualcuno. E’ preoccupata Rosa Tripodi, la mamma di Antonella Multari, la ragazza di 32 anni, uccisa per strada, nell’agosto del 2007 proprio da Delfino che la massacrò con 44 coltellate.
La donna interviene sul “caso” della possibile scarcerazione dell’assassino di sua figlia a giugno, con la scadenza della condanna per omicidio a 16 anni, ormai quasi esauriti e con la possibilità di una riduzione della pena per “buona condotta”.
La donna, che ha perduto tragicamente la figlia, uccisa da suo ex fidanzato, è preoccupata per la sua vita e per quella di chiunque possa incontrare Delfino.
“Volevo dire a chi di dovere – ha comunicato la donna tramite i suoi avvocati – che ho paura di questa persona. Se mi succede qualcosa, qualcuno deve assumersene la responsabilità”.
Nei giorni scorsi è circolata la notizia secondo la quale Delfino potrebbe uscire di prigione ben prima del 2025 previsto e proprio per il comportamento tenuto in carcere – dove è stato comunque sospettato, poi scagionato, di aver ucciso un compagno di cella.
L’uomo dovrebbe uscire dal carcere per restare confinato in una struttura riabilitativa qualora giudicato pericoloso per gli altri da una commissione che si dovrebbe riunire a breve ma che dovrebbe anche indicare una struttura dove Delfino dovrebbe essere custodito e curato, struttura che, al momento non ci sarebbe.
La sentenza ha infatti previsto che l’uomo, conclusa la pena per omicidio, possa restare confinato laddove la sua pericolosità risultasse ancora manifesta. Un “prolungamento” della impossibilità di entrare in contatto con altre persone (escluso il personale medico) che potrebbe durare ancora sino al 2025.
La carenza di strutture psichiatriche (gli ex manicomi criminali) mette però in forse questo confinamento che potrebbe quindi trasformarsi in libertà quasi totale.
Una eventualità che spaventa la mamma della vittima di Delfino che si dice convinta che se Delfino uscirà, potrebbe ancora fare del male.
La donna sperava nella condanna all’ergastolo e pur confermando la sua fiducia nella Giustizia, si augura di non ricevere una delusione.