Genova – Una serata di follia quella andata in scena dopo l’incontro tra Sampdoria e Spezia, allo stadi Ferraris di Marassi. Nonostante fosse evidente la tensione e la volontà di trovare lo scontro a tutti i costi, è stato permesso l’incontro terminato poi in pareggio e con il lancio ripetuto di fumogeni e oggetti in campo. Ma è il dopo partita ad aver toccato il limite della sopportazione dei cittadini e, si spera, delle istituzioni.
In via Montaldo un gruppo di teppisti mascherati da tifosi ha aggredito con spranghe e lanci di bottiglie i pullman di AMT – pagati con soldi pubblici – che stavano trasportando i tifosi spezzini alla stazione di Brignole, per lo più senza biglietto.
Un vero e proprio “agguato” messo a segno con il viso nascosto dai passamontagna e che ha visto danneggiati autobus che sarà la collettività a pagare per le riparazioni.
Si è registrato anche un ferito trasferito in ospedale.
Poco dopo altro assalto tra pseudo tifosi nel tunnel che da Borgo Incrociati porta a Brignole e residenti della zona trincerati in casa e nei locali, terrorizzati dal lancio di oggetti e dagli scontri.
Le forze dell’ordine intervenute in gran numero hanno faticato ad evitare il peggio ma i danni restano a carico della collettività.
Poco dopo i tifosi spezzini che qualche ora prima avevano rifiutato di abbandonare lo stadio prima della fine della partita per poter raggiungere la stazione e partire con l’ultimo treno disponibile, alle 23, hanno ricevuto l’autorizzazione a salire su un treno cuccette per i viaggi notturni nonostante le resistenze del personale di Trenitalia.
Per evitare che centinaia di tifosi restassero sino al mattino dopo nella stazione, con il rischio di altri scontri e la possibilità di altre violenze e distruzioni, si è deciso di farli salire – per la maggior parte senza biglietto – sul treno notturno dove persone che avevano pagato e prenotato per viaggiare, si sono ritrovate con centinaia di passeggeri “non previsti” e hanno viaggiato in condizioni facilmente immaginabili su un treno che doveva trasportare solo un numero limitato di persone e rigorosamente identificate.
Una decisione presa per “motivi di ordine pubblico” quale riduzione del danno ma che fa parte delle scelte che potevano essere evitate scegliendo, ad esempio, di non far arrivare i tifosi a Genova in considerazione dei disordini che potevano esserci.
Ancora una volta il quartiere di Marassi e di San Fruttuoso hanno pagato un prezzo al divertimento di pochi e ancora una volta la collettività pagherà danni causati da pseudo tifosi che pensano di poter “dettare legge” in una città che vorrebbe poter vivere senza teppisti che si prendono a sprangate per una partita e che imbrattano muri in una ridicola “guerra” a chi sporca di più la città con i colori delle squadre locali.
(Foto di Archivio)