Genova – Le polemiche sul piattino per condividere un piatto al ristorante messo in conto non accennano a placarsi e dividono l’opinione pubblica in questa estate social e Mauro Salucci, appassionato di cultura e costume genovese ricorda in un post l’indimenticabile Maria e la sua trattoria di vico Testadoro dove “chi non poteva non pagava”.
“Maria, di vico Testadoro, non faceva pagare il piattino di cortesia, anzi a volte non faceva proprio pagare chi non poteva permetterselo. Ho assistito personalmente a episodi del genere. Eppure non era una sprovveduta e credo che questa sua politica dei prezzi, oltre alla qualità e genuinità dei piatti, le abbia reso molto, riempiendo sempre il suo locale di gente attratta e incuriosita dal passaparola. Finché un cronista gastronomico francese del giornale “Le Monde” le dedicò un articolo. Iniziarono ad arrivare stranieri a frotte. Era bello mangiare in comunanza con perfetti sconosciuti allo stesso tavolone. Un modo per ritrovare umanità e ritrovare se stessi, infine”