Sanremo (Imperia) – Il processo per il presunto omicidio di Sargonia Danka, la giovane di 21 anni scomparsa 28 anni fa in Svezia, quando aveva una relazione burrascosa con l’attuale imputato, Salvatore Aldobrandi, può proseguire. Lo ha stabilio la corte di assise che ha respinto la richiesta della difesa del pizzaiolo 73enne di chiudere il processo per un vizio di forma.
Secondo la difesa, infatti, Aldobrandi non può essere processato perché sarebbero passati più di tre anni e mezzo dal rientro dell’uomo in patria e sarebbe decaduta la agibilità a processarlo per un reato commesso all’estero.
Il giudice che segue il caso ha esaminato la richiesta e l’ha respinta stante la gravità del reato e la quantità di prove.
Salta così il rischio che il processo per la morte di Sargonia Danka, sparita nel nulla in Svezia, si chiudesse con un nuovo nulla di fatto dopo che l’uomo era uscito una prima volta dalle indagini perché, per la Legge svedese, non ci può essere processo per omicidio se non si trova il corpo della presunta vittima.
In Italia, invece, il processo potrà dunque continuare e la speranza dei genitori di Sargonia e dei suoi parenti e amici è che qui si possa trovare la Giustizia negata nel paese di origine.
Sargonia Danka è sparita nel nulla da 28 anni e purtroppo amici e familiari sono convinti che Aldobrandi sia il responsabile o che comunque sappia che fine ha fatto la giovane donna con cui aveva avuto una burrascosa relazione terminata, appunto, con la scomparsa della ragazza.