Genova – Cittadini ricontattati da funzionari e impiegati della sanità pubblica dopo la richiesta di assistenza presentata allo Sportello Diritto Salute aperto a Bolzaneto da oltre un mese.
A denunciarlo il consigliere regionale Gianni Pastorino che, con un manipolo di volontari e professionisti ha avviato lo sportello dove possono rivolgersi i cittadini alle prese con con liste di attesa troppo lunghe, disservizi del settore salute e veri e propri casi di mala-sanità.
Secondo la denuncia un numero crescente di persone che si rivolgono allo Sportello ricevono poi chiamate di funzionari e dipendenti del settore sanità che “chiedono informazioni pur avendo una documentazione già presentata da chi presenta reclamo.
Modalità che – sempre secondo lo Sportello Diritto Salute possono essere avvertite come intimidazioni o comunque una violazione della Privacy visto che l’iter è codificato dalle normative e non prevede questo “contatto”.
“I cittadini – spiegano allo Sportello – hanno il diritto di avere tempi brevi e certi per le visite mediche specialistiche e non. Alcune persone ci segnalano che vengono ricontattate da professionisti sanitari e sottoposte a interrogatorio per la richiesta di intervento sulle mancate prestazioni sanitarie. Tutto questo rappresenta una chiara violazione della privacy e una pratica inaccettabile”.
Il servizio funziona da un mese e in queste settimane lo Sportello a Bolzaneto sta continuando il suo lavoro di raccolta e invio di istanze per ottenere risposte da parte di Asl e Alisa su negate prestazioni sanitarie.
“Non facciamo né più né meno che applicare norme scritte – spiegano allo Sportello – Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di Linea condivisa, dei volontari e delle volontarie e dell’avvocato Rita Lasagna per il supporto legale. Le telefonate che ci segnalano in tanti sono, a nostro giudizio, un metodo ridondante che mira a fare pressioni su persone a cui già vengono negate le prestazioni sanitarie. Le Asl non hanno bisogno di avere ulteriori dati, oltre a quelli già in possesso (nome, cognome, prestazione richiesta, codici alfanumerici, patologie e altro indicato nella ricetta dal medico, tutto il resto riguarda la privacy dell’individuo)”.
I volontari dello Sportello chiederanno di registrare le chiamate per tutelare i propri diritti e specificano che “chi deve fornire le prestazioni sanitarie che vengono prescritte dai medici deve solamente fare in modo che vengano fatte nei tempi previsti per legge. Non esiste nessuna funzione di accertamento. Se le Asl pensano che ci siano degli errori nelle prescrizione non devono certo rivolgersi a pazienti e utenti”.