Genova – Peste suina o bocconcini avvelenati scaricati nel greto del torrente Bisagno. Sono le ipotesi più accreditate per la moria di cinghiali che da giorni sta decimando la numerosa popolazione di ungulati che da anni vive e prospera nel principale corso d’acqua della città.
Gli animali, entrati tempo fa nel mirino di campagne di abbattimento più o meno ufficiali, hanno evitato lo sterminio grazie alla mobilitazione in massa degli ambientalisti ma ora sembrano completamente indifesi rispetto ad un “male misterioso” che li sta uccidendo, uno dopo l’altro.
A più riprese, nella zona della piastra sul Bisagno e nella zona Stadio, sono stati avvistati cinghiali morenti, riversi a terra tremanti e in preda a quelle che sembrano convulsioni e l’allarme è scattato a più riprese, con l’intervento della polizia locale (a Marassi) e di personale specializzato.
Alcune carcasse sono state rimosse, altre restano nel greto del torrente secondo la denuncia dell’associazione Gaia animali e ambiente ma nessuno, ufficialmente, ha ancora risposto alla domanda di chi vede agonizzare da giorni esemplari giovani e meno giovani: cosa (o chi) sta uccidendo i cinghiali nel Bisagno?
I primi a “sparire” sono stati i cuccioli. Gli ultimi nati della buona stagione hanno iniziato a scomparire dalle cucciolate e chi era abituato ad andare a vedere i loro giochi nel greto, magari gettando imprudentemente qualche bocconcino, li ha visti decimati.
Inizialmente si era pensato alla predazione di lupi o di cani inselvatichiti (più probabile) ma nessuno, pur trovandosi il Bisagno nel centro abitato, ha visto lupi in predazione e, soprattutto, il passaggio del predatore è decisamente occasionale visto che preferisce stare ben lontano dall’uomo che lo ha cacciato e sterminato sino a poco tempo fa e che ancora minaccia di farlo.
Ultimamente, però, la situazione si è fatta molto più grave e i filmati di orribili agonie e di carcasse nel torrente si sono fatti più frequenti.
A morire sono esemplari adulti, in forze e senza apparenti problemi di salute. Per questo in molti pensano ad avvelenamenti.
Di certo le carcasse ci sono, i ritrovamenti sono numerosi e ripetuti e quindi “qualcosa” sta innegabilmente accadendo nel Bisagno.
Le associazioni ambientaliste stanno chiedendo con insistenza alle istituzioni preposte di dare risposte ai Cittadini. Chiedono se sono state fatte verifiche, se sono stati analizzate le carcasse e, soprattutto, se ci sono dati ufficiali, verificabili, sul numero degli animali morti.
Informazioni che, al momento, non sono state fornite.
Per questo motivo aumentano ogni giorno le perplessità dei Cittadini che vorrebbero sapere se è in corso una epidemia di peste suina africana nel cuore della città o se invece c’è qualcuno che sta sterminando i cinghiali usando il veleno o, ancora peggio, se c’è qualcosa nel Bisagno che può uccidere animali che possono pesare qualche centinaio di chilogrammi.