Genova – Anche la città della Lanterna, dove ha sede la celebre compagnia di navigazione, ricorda la tragedia del naufragio della Costa Concordia, all’isola del Giglio, avvenuta la sera del 13 gennaio del 2012. Nel disastro morirono 32 persone e si registrarono 110 feriti in circostanze ancora oggi oggetto di discussione e contestazioni.
La ricostruzione ufficiale parla di un “inchino”, una particolare manovra di omaggio che i comandanti delle navi fanno a luoghi e persone particolarmente importanti, all’isola del Giglio e di un probabile errore di valutazione che portò la Costa Concordia ad avvicinarsi troppo e a schiantare la chiglia su un gruppo di scogli che vennero trovati gravemente danneggiati.
Dall’apertura nello scafo entrò moltissima acqua che mandò in guasto i motori elettrici di manovra e i generatori di corrente che alimentavano l’intera nave. In breve la Costa Concordia si ritrovò senza possibilità di essere governata.
Fortuna volle che la nave, invece di muovere verso il largo, andando poi ad affondare su fondali di migliaia di metri di profondità, si sia arenata sulla scogliera dell’isola del Giglio dove, pian piano, si adagiò su un lato ma senza affondare.
Il salvataggio delle migliaia di passeggeri è ricordato ancora oggi come gesto eroico compiuto dalla popolazione del Giglio che usò ogni mezzo per mettere in salvo le persone che pian piano uscivano e si calavano dallo scafo ormai semi affondato.
Più contestate ed oggetto di controversia i minuti successivi all’urto con gli scogli e al ritardo con cui il comandante della Costa Concordia, Schettino, diede l’allarme cercando forse di capre meglio la situazione forse sottostimando quanto avvenuto e la gravità della situazione.
Fortunatamente gli isolani e alcuni passeggeri chiamarono i soccorsi rivelando che la nave stava affondando e facendo scattare i soccorsi che, diversamente, sarebbero arrivati con grave ritardo.
La vicenda giudiziaria ha tenuto incollati agli schermi tv e ai giornali milioni di persone in tutto il mondo e la condanna del capitano Schettino non ha mai placato del tutto le polemiche.
Anche il recupero della gigantesca nave, mai tentato prima con la modalità proposta, fu oggetto di polemiche e discussioni che riempirono pagine e pagine di giornali e gli schermi Tv.
Un’impresa memorabile che ha portato al sollevamento dal fondale della Costa Concordia e il suo trasporto sino al Porto di Genova dove era diretta e dove venne smantellata e “riciclata” per la maggior parte del suo enorme peso in metallo.
Ancora oggi la tragica vicenda del naufragio della Costa Concordia resta indelebile ricordo nella memoria di tanti italiani ed una delle tragedie del mare più seguita dai Media di tutto il Mondo.