La Spezia – Saranno 18 i profughi palestinesi, in gran parte bambini feriti nel conflitto scatenato dall’esercito israeliano a seguito dell’attentato terroristico di ottobre, che troveranno accoglienza sul territorio ligure. Le operazioni di sbarco dei 62 passeggeri della Nave Vulcano, la nave ospedale della Marina Militare, procedono senza particolari intoppi nel porto spezzino da cui, in una sorta di amara ironia della sorte, partirono le navi dell’esodo degli ebrei scampati allo sterminio nazista, e presto le 62 persone, tra bambini e accompagnatori, provenienti dalla Striscia di Gaza potranno raggiungere gli ospedali e le strutture cui sono destinati.
Dei 17 profughi diretti a Genova, 4 sono piccoli pazienti che necessitano di ricovero all’ospedale Gaslini, per un totale di 8 persone ospitate dalla struttura.
Gli altri 9, che costituiscono i rispettivi nuclei familiari, verranno accolti nelle sistemazioni della Caritas in attesa di procedere con l’iter burocratico.
Il bilancio del Gaslini sale quindi a 13 persone, in quanto 5 erano già arrivate il 29 gennaio scorso in un’analoga operazione umanitaria avviata dal Governo.
Centrale il contributo di Regione Liguria, che nei giorni scorsi si era immediatamente attivata come cabina di regia insieme all’ospedale Gaslini e a diversi enti del Terzo Settore (Comunità di Sant’Egidio, Caritas, Arci e la Federazione delle Chiese evangeliche) nel trovare una soluzione di vitto e alloggio, ma anche mediazione culturale e fornitura di beni primari, garantendo così un aiuto concreto alle famiglie. Altrettanto cruciale il contributo del Dipartimento della Protezione Civile, che si occuperà, a sostegno della Croce Rossa italiana, del trasporto in sicurezza di 5 persone dalla Liguria verso gli ospedali di Milano per ricevere le cure necessarie.
“Regione Liguria ha un’organizzazione rodata grazie a Protezione Civile, Terzo Settore e Sanità che, in collaborazione con Arci, Caritas, Federazione Chiese Evangeliche, Sant’Egidio, ha permesso non soltanto di prendersi carico dei piccoli pazienti e dei loro familiari che rimarranno in Liguria, ma anche di garantire i trasporti in sicurezza dei pazienti e dei parenti che andranno negli altri ospedali pediatrici del Paese – commenta l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola -. Questa è la seconda fase di un percorso iniziato il 29 gennaio con l’arrivo del primo aereo a Ciampino con 5 persone, due mamme e tre bambini, poi trasportati al Gaslini. La terza e ultima fase sarà un nuovo volo in arrivo il 9 febbraio con a bordo 25 persone di cui al momento non è noto quante saranno destinate alla nostra regione. Quel che è certo – prosegue Gratarola – è che la Liguria conferma la propria disponibilità all’accoglienza. Salire a bordo della nave ‘Vulcano’ e incrociare lo sguardo di chi ha visto la guerra da vicino mi ha toccato particolarmente. Metteremo pertanto a disposizione come sempre tutte le migliori professionalità per prenderci cura di loro non solo per lenire le ferite fisiche, ma anche per supportare i traumi psicologici inevitabili in tragedie come quella della guerra”.
“Stiamo scrivendo una nuova pagina dell’accoglienza nella nostra regione a dimostrazione della disponibilità, e responsabilità, della Liguria nel portare a termine missioni delicate come quella di oggi che ha permesso, oltre al ricovero dei bambini bisognosi di cure, anche il ricongiungimento di alcune famiglie – aggiunge l’assessore al Sociale e Protezione Civile Giacomo Giampedrone -. Enti del Terzo Settore, Protezione Civile e ospedale Gaslini hanno dimostrato ancora una volta di saper fare sistema coordinando i soggetti coinvolti. Regione Liguria ribadisce la sua disponibilità a collaborare con il Governo nella gestione delle emergenze, mettendo in campo le sue competenze e risorse per aiutare chi ha bisogno. Inoltre, oggi non solo stiamo portando a termine le operazioni di accoglienza primaria, ma grazie alla Protezione Civile faremo da filtro nel trasferimento di altrettante persone in Lombardia”.