Genova – Il porticciolo di Nervi torna a riempirsi di alghe e divampano nuovamente le proteste e le polemiche per le operazioni di bonifica che si ripetono ad ogni mareggiata. La marea putrescente di alghe – in realtà si tratta di Posidonia oceanica, più simile all’erba che alle alghe – torna ad invadere l’area dove un tempo sorgeva l’indimenticata e compianta piscina da pallanuoto e, come avevano previsto i pescatori della zona, si accumula in modo impressionante.
La scena è tornata sui social e subito sono divampate le polemiche perché chi osteggiava il progetto presentato per abbattere la piscina ormai seriamente bisognosa di interventi sosteneva, tra le altre cose, proprio l’inadeguatezza dello “scalo a mare” perché le correnti ben note e conosciute da chiunque frequenti la zona, avrebbero trascinato montagne di alghe ad accatastarsi per poi marcire con un effetto non esattamente salubre.
Inoltre, ad ogni occasione, le alghe, montagne di rifiuti speciali, vanno prelevate e trasferite in speciali centri di smaltimento che hanno un costo non indifferente per le casse pubbliche anche se, lamentano i residenti e chi ha cercato informazioni, non è dato sapere quanto spende il Comune di Genova ad ogni invasione di alghe.
Cifre che dovrebbero essere pubbliche visto che, a pagare, sono i genovesi con le loro tasse.