Genova – Insultate, minacciate ed infine aggredite per aver imposto l’uso della mascherina in una Rsa per anziani durante le visite dei parenti ad una ospite in precarie condizioni di salute. Mesi di paura e di vera e propria persecuzione per una infermiera ed una Oss di una residenza protetta per anziani genovese che hanno cercato in ogni modo di spiegare ai parenti di una ospite che l’uso della mascherina durante le visite è una precauzione obbligatoria nell’interesse della stessa parente, la madre di due delle persone coinvolte nelle minacce e nella persecuzione.
La risposta del gruppo di parenti ha causato alle due donne un periodo nel quale la loro vita si è trasformata in un vero inferno perché, dopo gli insulti durante i tentativi di persuasione, i familiari hanno iniziato a minacciare le due donne, a seguirle per strada e persino ad aggredirle dopo averle bloccate in auto.
Per questo motivo, in attesa di altre e più approfondite indagini che potranno avere ben altre conseguenze per il gruppetto, la Procura ha chiesto e ottenuto il divieto di avvicinamento e l’uso obbligatorio del braccialetto elettronico per tutti i componenti della famiglia.
Si indaga poi per il reato di stalking e per valutare il “peso” di mesi di chat di insulti via whatsapp, foto di coltelli e frasi minacciose che il gruppo avrebbe rivolto alle due operatrici della Rsa Piccolo Cottolengo don Orione di San Fruttuoso che non facevano altro che far rispettare banalissime e comprensibili misure di sicurezza e protezione sanitaria. Comportamenti che hanno causato nelle due donne uno stato di forte timore, crisi di ansia e la necessità di modificare in modo significativo le loro abitudini di vita, nel timore di essere vittima di reati ben peggiori.