Genova – “La trasparenza sulla gestione del verde genovese è solo un miraggio”. Lo denuncia il Movimento 5 Stelle a seguito delle polemiche divampate dopo l’annuncio del Comune di voler abbattere una decina (forse addirittura 15) alberi secolari in viale Thaon di Revel, davanti alla storica stazione di Brignole. Un intervento che, secondo il Comune, avrebbe carattere di emergenza per motivi di sicurezza ma che, per il Movimento 5 Stelle e molte associazioni ambientaliste e di tutela del paesaggio, seguirebbe la politica del “contenimento” dei costi per la manutenzione del verde.
Per dirimere la questione e per fare chiarezza sullo stato di salute degli alberi “condannati a morte” alcuni tecnici del verde (agronomi professionisti impegnati in parchi e giardini privati presenti in città) hanno proposto un “contraddittorio” con i tecnici che hanno catalogato come “pericolosi” i pini secolari di via Thaon di Revel. Uno scambio di informazioni che consentirebbe una garanzia in più per i Cittadini ed una forma di trasparenza che non è mettere in discussione la professionalità di chi ha formulato le valutazioni ma, piuttosto, un confronto metodologico tra professionisti.
“Questioni che si ripetono ogni giorno ovunque nel mondo – spiegano gli ambientalisti che propongono la sospensione del taglio e la contro-perizia dei periti che si sono offerti volontari – se le valutazioni sono basate su dati scientificamente comprovati che motivo ci sarebbe di non renderle pubbliche con riferimento specifico alle tecnologie adottate?”.
Il nodo della questione sarebbe tutto qui: come si è proceduto alla valutazione.
A “scontrarsi”, rendendo necessario nell’interesse della città, il confronto, due “scuole”: quella che prevede una semplice analisi visiva, supportata da prove di trazione e quella che prevede invece l’uso di speciali apparecchiature in grado di analizzare lo stato del legno (che visivamente non è possibile fare), l’analisi statica dell’albero tramite sonde e verifiche sulla pianta con tree-climber, e analisi computerizzate in grado persino di consigliare ai manutentori come “rimettere in asse” alberi apparentemente condannati a “cadere”.
“Analisi che non ci risulta siano state fatte – proseguono gli ambientalisti – almeno a quanto risulta dalle stesse risposte date dal Comune nelle sue “repliche”.
Gli ambientalisti ricordano l’importanza degli alberi nella conservazione non solo della qualità dell’aria ma anche nella lotta al surriscaldamento.
“Ci auguriamo – proseguono gli ambientalisti – che il Comune non contesti anche il fatto che un albero secolare con una copertura fogliare di decine e decine di metri quadri non sia paragonabile ad una delle piantine che solitamente vengono piantate al posto di quelle abbattute. In casi come questi non c’è una contrapposizione ma solo un confronto per trovare la migliore soluzione ad un problema della città”.
Più dura la posizione del Movimento 5 Stelle che, sul caso denuncia: “A Genova la trasparenza sulla gestione del verde non arriva mai! Dai mancati calendari di sfalcio, alle ferite ben più acute: quelle per il taglio alberi. In un momento storico di crisi climatica, con estati sempre più torride, nel momento in cui la risposta dovrebbe essere totale verso gli alberi – per la loro moltiplicazione, per l’investimento massimo alla manutenzione – assistiamo a interventi pesantissimi in barba alla sensibilità per il verde che i genovesi stanno dimostrando sempre più. Alle continue e sempre più pressanti richieste di manutenzione degli alberi, la risposta dell’amministrazione è invece quella di spendere denari per eventi discussi”.
Lo dichiarano i pentastellati del M5S Genova, che poi continuano: “un segnale negativo su tutti? L’abbandono del tavolo per il Piano del Verde da parte della quasi totalità delle associazioni ambientaliste genovesi!”.
“Su questa tematica, il MoVimento 5 Stelle mette in evidenza varie questioni. Una pratica comune per gli alberi ne è la progressiva sostituzione: ne taglio 3, ne metto a dimora 10, e così via. Un taglio di 15 alberi annunciato per Brignole in un colpo solo, in una piccola zona boschiva cittadina, a fronte di funghi cariogeni che hanno tempi lunghissimi di azione, porta a chiedersi e a riflettere sulla situazione manutentiva”.
“Le misurazioni arboree non si fanno più basandosi su pareri, bensì affidandosi a collaudi per strumenti. Per questo motivo, come M5S Genova chiediamo di poter studiare i documenti redatti per l’intervento citato, dando per scontato che siano stati stesi seguendo precisi criteri. Rilanciamo e sosteniamo, infine, l’iniziativa gratuita di tecnici agronomi che si sono resi disponibili per un normale contraddittorio tecnico con misurazioni prima dell’intervento”, concludono.