mare inquinato FoceGenova – La Procura della Repubblica ha aperto un’indagine sulla raffica di intossicazioni e malesseri che hanno colpito 15 bambini , giovani promesse degli sport nautici a vela – che si trovavano nel capoluogo per una serie di regate e competizioni di windsurf ed ora arrivano i dati delle analisi di Arpal sulla qualità del mare effettuate nella zona e che suscitano qualche “perplessità”.
I campionamenti, secondo quanto pubblicato sulla pagina Facebook da Arpal, sono stati fatto a levante e a ponente del depuratore di Punta Vagno e hanno dato risultati diametralmente opposti e che suscitano i dubbi di molti genovesi.
I due campionamenti sono stati effettuati ieri pomeriggio nella zona della Foce, a Genova.
Nel Punto 1, a levante del depuratore di Punta Vagno e dove è presente lo stabilimento balneare comunale Bagni San Nazaro – presto sede dei Campionati Mondiali di Coastal Rowing – in area che risulta balneabile, il livello di Enterococchi è risultato inferiore a 10 mentre quello di Escherichia Coli è risultato di 20.
Nel Punto 2, a ponente del depuratore di Punta Vagno – in area non soggetta a controlli per la balneazione, gli Enterococchi rilevati sono stati superiori a 24.000 con un limite di legge per la balneazione, di 200 mentre per i batteri dell’Escherichia coli il livello rilevato sarebbe superiore a 20.000 con limite di Legge per la balneazione di 500.
In poco meno di cento metri, insomma, le acque passerebbero da gravemente inquinate a “nel limite della balneabilità”, forse a causa di giochi di correnti.
Valori che, ovviamente, suscitano qualche perplessità e che certamente accenderanno un campanello di allarme, se non altro, per i pericoli per la popolazione che continua a bagnarsi nelle acque della baietta di Punta Vagno forse inconsapevole di tuffarsi in quella che – se i dati sono corretti – è una fogna a cielo aperto.
Dubbi anche sul funzionamento dello stesso Depuratore che scarica a mare i liquami trattati nell’impianto, con una condotta che arriva a circa 800 metri dalla riva.
Il timore di molti genovesi è che qualcosa non funzioni a dovere e debba essere opportunamente controllato da chi di dovere dopo quanto avvenuto nel depuratore di Quinto, con lo scarico a mare, probabilmente per giorni e apparentemente senza che nessuna autorità fosse stata avvisata – degli scarichi fognari di decine di migliaia di famiglie.
Sulla pagina Facebook di Arpal – che ha chiuso la possibilità di commentare il post – si legge:

“Dopo 24 ore di incomprimibile tempo tecnico analitico, sono arrivati i risultati dei due campionamenti relativi all’acqua di mare effettuati ieri pomeriggio, martedì 27 agosto alle 14.30, dai tecnici Arpal a Genova, nella zona della Foce.
Il primo campione – Punto 1 – è stato prelevato in area balneabile, nel punto di controllo solitamente usato da Arpal per la verifica della balneazione dell’area, denominato “Punta Vagno”: i due parametri analizzati per legge risultano entrambi conformi (inferiore a 10 il valore degli Enterococchi e 20 il valore di Escherichia coli, a fronte di un limite rispettivamente di 200 e 500) e confermano la balneabilità della zona indicata in verde in figura.
Il secondo campione – Punto 2 – è stato prelevato in area non soggetta a controlli per la balneazione, nella zona antistante P.le M. L. King nel punto indicato da chi ha accusato malesseri, limitrofo alla foce del rio Noce (interessato dalle precipitazioni che si sono verificate martedì notte): gli Enterococchi sono risultati superiori a 24.000, l’Escherichia coli superiore a 20.000. Se si fosse trattata di una zona balneabile, non sarebbe risultata conforme”.

(sotto le immagini dell’incidente di Quinto)
scarico mare Quinto