scontri Derby MarassiGenova – Sono inferociti e preoccupati per il futuro i commercianti della zona dello stadio di Marassi che ieri sono stati costretti a chiudere in anticipo le attività e che hanno subito danni dagli scontri tra teppisti mascherati da tifosi, prima, durante e dopo il Derby tra Genoa e Sampdoria.
Già durante i primi scontri pre partita, nel primo pomeriggio, alcune saracinesche sono state abbassate, un pò per paura di danni ed un pò perchè “qualcuno” affermando di far parte delle forze dell’ordine, ha “consigliato” di fare così.
“A Marassi – spiegano – circola la curiosa fantasia secondo cui il commercio del quartiere dipende dallo stadio. Non è così e se certamente c’è chi ne giova, è anche vero che i disagi che portano le partite sono molti, specie da quando si gioca anche due giorni alla settimana”.
Sovraccarico di traffico, auto e moto parcheggiate in ogni angolo e in barba al codice della strada e, ora, la paura che possano scoppiare dei tafferugli.
“A questo giro è andata bene – spiegano i commercianti – abbiamo avuto una saracinesca bloccata dai colpi ed un dehor “aperto” forse per rubare o per nascondersi dalle forze dell’ordine ma poteva accadere ben di peggio”.
Nel pomeriggio di ieri, infatti, il Civ Nel Cuore di Marassi, ha deciso di suggerire ai suoi associati e a tutti i commercianti della zona Stadio, di “chiudere anticipatamente”.
Una scelta fatta per tutelare la sicurezza dei clienti ma certamente una perdita economica.
C’è chi ha mandato a casa i dipendenti, comunque pagati per l’intera giornata e chi ha rinunciato alle vendite in un orario di solito molto proficuo.
“Chi ci risarcisce delle perdite? – si domandano i commercianti – quelli che continuano a ripetere che lo Stadio e le partite sono una ricchezza? Discutiamone insieme, carte alla mano invece di lanciare proclami e frasi fatte sui social e magari lavorando a chilometri di distanza”.
Gli scontri del Derby sono stati la classica “goccia che fa traboccare il vaso” e visto che proprio in questi giorni si parla di ristrutturare e ampliare lo stadio, la discussione si infiamma anche tra i residenti che si domandano se qualcuno abbia ascoltato anche il parere di chi nel quartiere ci vive oltre ai proclami di chi vive e lavora lontano e non ha la minima idea di quello che succede ad ogni partita di pallone.
Strade chiuse, enormi paratie di metallo a chiudere l’accesso di alcune vie, modifiche del traffico e divieti di sosta che scattano mezza giornata prima della partita e, ancora, posteggi “presi in ostaggio” per tutto il “circo” dello Stadio (camion tecnici, operatori, Media, autorità e altro) e per i tifosi ospiti.
Una serie di disagi che pesano, e molto, sul quartiere che, ad ogni partita, viene invaso da auto, moto e scooter di chi crede di poter fare quello che vuole solo perché va allo stadio.
Posteggi selvaggi, posti auto di disabili occupati illecitamente e persino intere strade occupate dai mezzi pubblici che dovrebbero servire a portare i tifosi.

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