cinghiale mirino cacciaGenova – La Regione Liguria renda pubblica l’ordinanza del nuovo commissario straordinario alla lotta contro la Peste suina africana e che vieta ogni forma di caccia in Zona II nella gran parte del territorio genovese. A chiederlo l’associazione Gaia Animali e Ambiente che ha scritto al Prefetto di Genova affiché possa farla rispettare.
In data 4 ottobre 2024, infatti è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana l’ordinanza del commissario straordinario alla PSA Giovanni Filippini n. 5 del 2 ottobre 2024 che annulla le precedenti e che contiene nuove stringenti disposizioni per il contenimento del virus.
Tra queste quanto disposto dall’art. 4 comma 1 “…nelle zone soggette a restrizione II e III di cui al regolamento di esecuzione (UE) 594/2023, non ricadenti nella Zona CEV, è vietata l’attività venatoria collettiva (caccia collettiva effettuata con più di 3 operatori e con più di 3 cani in totale) verso qualsiasi specie e l’attività venatoria nei confronti della specie cinghiale di qualsiasi tipologia, comprese le gare, le prove cinofile e l’attività di addestramento cani nei confronti della specie cinghiale…”.
Ricordiamo che nella zona II rientra gran parte del territorio metropolitano di Genova, dalla costa all’entroterra, “Abbiamo riscontrato che alla data odierna non risulterebbe alcuna comunicazione sui nuovi dispositivi da parte dell’ente locale preposto in materia, la Regione Liguria, e degli ATC del territorio, al contrario di quanto fatto tempestivamente da altre Regioni, – interviene Roberto Gallocchio referente genovese di GAIA – se è così riteniamo che ciò abbia causato una scarsa informazione presso il mondo venatorio e i cittadini e gli organismi di vigilanza. Inoltre negli ultimi giorni abbiamo ricevuto segnalazioni di battute di caccia, due in particolare sicuramente con più di 3 operatori, una in zona Tre Fontane Comune di Montoggio e una in zona Bavari Comune di Genova.
Abbiamo quindi scritto al Prefetto di Genova dott.ssa Cinzia Torraco chiedendo un suo intervento per fare attuare da gli enti competenti quando disposto dal Commissario, quindi divieto di caccia collettiva verso tutte le specie, incluse le molte restrizioni sul mantenuto controllo faunistico verso il cinghiale che deve seguire altre rigide procedure di biosicurezza, un piano di gestione che preveda la formazione degli operatori, il trasporto e il trattamento delle carcasse presso una struttura identificata avente requisiti specifici di biosicurezza, il campionamento effettuato da un veterinario o personale autorizzato dall’ACL, abbigliamento adeguato come previsto dal Ministero della Salute e il corretto smaltimento dei visceri.”
Interviene anche il Presidente Nazionale di GAIA Animali e Ambiente Edgar Meyer “Sollecitiamo la Regione Liguria ad emanare comunicazioni ufficiali, se ancora non lo ha fatto come risulterebbe, sull’importante provvedimento proveniente da un Commissario del Ministero della Salute su un’emergenza sanitaria che desta tanto allarme. L’Ordinanza attua positivamente alcune delle indicazioni inviate nel luglio scorso dagli esperti veterinari europei EU-VET (Veterinary Emergency Team) della Commissione Europea, dalla nostra associazione e da molti esperti sempre proposte alle istituzioni, “le misure di caccia possono anche avere un effetto controproducente e portare alla diffusione della malattia… Ridurre a zero la popolazione dei cinghiali sembra un obiettivo difficile da raggiungere. Invece, le popolazioni di suini domestici dovrebbero essere protette da buone misure di biosicurezza.”
Attendiamo fiduciosi che gli organi preposti facciano eseguire correttamente le procedure e le disposizioni del Commissario Straordinario alla PSA, oltre che attivare le forze dell’ordine competenti nella vigilanza nel controllare eventuali violazioni di legge.

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