Moody presidio chiusuraGenova –  Sono 26 i dipendenti che rischiano concretamente il posto di lavoro per la chiusura, probabilmente definitiva, di Moody, il locale storico di via XII Ottobre a Piccapietra. Oggi hanno protestato davanti all’ingresso del locale, frequentatissimo dai genovesi ed una tradizione del mondo del commercio genovese che sta subendo una delle crisi più dure e dolorose della sua storia.
“Un altro storico marchio abbandona Genova e lascia a casa i propri dipendenti – scrivono i sindacati polemici con le politiche delle amministrazioni di Comune e Regione che non sembrano intercettare le cause del disastro a parte sporadiche e contestate campagne pubblicitarie “mordi e fuggi” e magari pubblicizzate a Savona e sovvenzionate da Genova.
Il prezzo più alto potrebbero ora pagarlo i dipendenti del gruppo svizzero che aveva recentemente rilevato il Moody perché si prospetta l’arrivo di proposte di trasferimento in altra sede, magari a centinaia di chilometri di distanza e con la prospettiva magari di dover trasferire tutta la famiglia al seguito.
I sindacati chiedono anche di far luce sull’episodio che avrebbe scatenato la reazione a catena che potrebbe chiudere per sempre il Moody: quel principio di incendio che nello scorso settembre ha riempito di fumo il locale che è stato evacuato.
Dopo l’episodio erano arrivate varie rassicurazioni che lasciavano pensare che il Moody avrebbe riaperto appena concluse le riparazioni.
Dalle “riparazioni” si è passati ad un restyling della struttura, che doveva essere “riveduta e modernizzata” ed infine le voci della chiusura definitiva.

“La società che ha acquisito il locale dopo il fallimento di Qui Group – ha spiegato a Cgil – nell’incontro sindacale di lunedì scorso ha scartato la possibilità di riaprire in tempi brevi e trovare nuovi investitori utili a coprire i costi, ed ha scelto la scorciatoia più veloce e più drammatica, chiudere definitivamente e trasferire tutte le maestranze in locali sparsi in Italia”.

Ora sindacati e lavoratori stanno esaminando le possibili iniziative di protesta e legali ma sono in molti a domandarsi cosa sti avvenendo a Genova dove le notizie di chiusure di attività storiche e di tradizione lunghissima si susseguono con ritmo preoccupante e apparentemente inarrestabile.

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