Genova – Un nuovo nido di vespa killer velutina è stato segnalato in Valbisagno, è il sesto ritrovato solo quest’anno e testimonia un’espansione incontrollata del pericoloso calabrone asiatico.
L’ultima segnalazione arriva da via Lodi, nel quartiere di Molassana, dove alcuni residenti hanno notato l’enorme nido, color cartone e dalla tipica forma a damigiana, tra i rami apicali di un grosso albero che cresce in un’area vicino all’azienda Recupoil.
Il tam tam si è sparso sino ad arrivare all’associazione Amici delle Api che ha subito effettuato la segnalazione all’organo competente per conto della Regione Ligura.
Si tratta, anche in questo caso, di un grosso nido, ancora attivo, e che può tranquillamente ospitare migliaia di vespe del genere nigritorax, potenzialmente mortali per gli esseri umani e distruttrici della biodiversità poiché si nutrono di api e impollinatori e non hanno predatori naturali.
Una presenza – la sesta segnalata solo quest’anno – che conferma i timori degli apicoltori e delle associazioni che si occupano del problema, ampiamente sottovalutato e sottostimato nella sua gravità da tutti gli organi preposti alla salvaguardia della salute dei Cittadini e dell’ambiente.
La vespa velutina è un insetto “alieno” e sta lentamente invadendo, nel silenzio generale, anche la Liguria dove lo scorso anno era segnalata ma senza ritrovamento di nidi ed in soli 12 mesi è passata a contare già sei enormi nidi.
Arrivata dalla Francia attraverso la provincia di Imperia, si è diffusa in Liguria creando enormi problemi agli apicoltori che ne hanno denunciato la presenza facendo scattare il progetto Stop Velutina, finanziato dall’Unione Europea sino al 2017. Terminato il progetto, che aveva portato alla eliminazione di centinaia di nidi ogni anno, l’emergenza è stata quasi “accantonata” e mentre il progetto europeo stanziava alcuni milioni di euro, attualmente la “lotta” viene condotta da volontari cui viene corrisposto un rimborso spese di circa 50 euro per ogni nido distrutto a fronte dell’impiego di tute speciali del costo di 800 euro e di aste in kevlar e fibre di carbonio del costo di 7-8mila euro.
“Una battaglia di Davide contro Golia – spiegano all’associazione Amici delle Api – con poche risorse economiche stanziate a fronte di un’emergenza che in Francia vede già decessi tra le persone non allergiche e semplici escursionisti che hanno la sfortuna di imbattersi nei nidi della vespa che è particolarmente energica nella difesa della propria “casa”.
Un allarme condiviso da tutte le associazioni degli apicoltori che, però, faticano a far comprendere alle Istituzioni la gravità di quanto sta avvenendo.
La vespa velutina nidifica tranquillamente tra le case e nei centri abitati e, di questo passo, la loro avanzata diventerà un problema di sicurezza pubblica in tempi molto brevi.
“Basti pensare – proseguono gli Amici delle Api – che alcuni dei nidi segnalati alle autorità a ottobre sono ancora al loro posto e con le vespe dentro a dicembre mentre di altri segnalati non è dato sapere quando e se sono stati neutralizzati”.
Il primo nido di velutina è stato individuato e distrutto sotto un poggiolo di un palazzo di Sestri Ponente, il secondo è stato trovato in via Struppa, nel vivaio Aster vicino alla Doria e risulterebbe distrutto (ma non rimosso). Un terzo nido è stato segnalato in via Stefano Castagnola, a Sturla, ed è ancora attivo e nessuno è ancora intervenuto per la distruzione.
Un quarto nido di velutina è stato segnalato in via Mogadiscio, vicino ai campi sportivi del Baiardo (e non è dato sapere se e quando è stato neutralizzato). Un quinto nido è stato segnalato ancora in via Struppa, poco lontano dall’altro, nei pressi del civico 64 e l’ultimo (si spera) arriva oggi.
L’appello degli apicoltori riguarda proprio i tempi di intervento perché in questo periodo i nidi stanno “allevando” in gran parte Regine e maschi. Il ciclo annuale del nido va esaurendosi ma è proprio in questo periodo che le Regine nate lasciano il nido, si accoppiano con i maschi e poi cercano un riparo per l’inverno.
A primavera riemergeranno dal letargo (diapausa) e fonderanno nuovi nidi.
Ogni nido è in grado di allevare decine e forse centinaia di regine e senza interventi o con interventi tardivi, il numero dei nidi è destinato a crescere in modo esponenziale e l’emergenza potrebbe crescere di conseguenza.
Cosa fare se si avvistano nidi:
Se qualcuno dovesse avvistare un nido di velutina deve contattare al più presto le associazioni degli Apicoltori che provvederanno a effettuare le verifiche per poi far intervenire i neutralizzatori incaricati da Regione Liguria.
L’intervento – come la segnalazione – non comporta alcuna responsabilità e non ci sono costi per l’eliminazione dei nidi.
L’associazione Amici delle Api si trova anche su Facebook per un contatto ancora più rapido
E’ possibile contattare anche AlpaMiele e Apiliguria