Genova – La scuola dell’Infanzia comunale San Desiderio diventa statale e cambia insegnanti, personale e servizi offerti a bambini e genitori. La scoperta è stata fatta dai genitori degli studenti della scuola, attraverso una comunicazione interna che non è stata preceduta da incontri, spiegazioni o da una “gestione” del caso.
“Abbiamo scoperto – scrivono le famiglie preoccupate – improvvisamente e senza nessun preavviso che il nostro asilo a partire dal prossimo anno scolastico verrà ceduto alla gestione statale. Questo comporterà un diverso servizio offerto alle famiglie ma soprattutto il cambiamento completo del team di lavoro, dipendenti comunali che non passeranno al contratto statale”.
Questo ha lasciato tutte le famiglie della comunità estremamente colpite perché negli anni il personale comunale ha instaurato un forte rapporto non solo con le famiglie dei bambini iscritti ma con tutta la comunità locale.
Inoltre, sempre questo team di lavoro si è speso negli anni per dare un impronta pedagogica molto speciale, montessoriana e a diretto contatto con la natura e con la storia, le tradizioni e le radici del paese in cui si trova l’asilo.
“Gli iscritti alla scuola infanzia sono 27 (12 di 3anni, 8 di 4 anni e 7 di 5anni) – spiegano i genitori – e capiamo che la nostra realtà sia piccola ma non riusciamo a capacitarci di come tagli meramente economici atti a guadagnare un misero budget vadano a demolire anni di lavoro positivo e fruttuoso fatto sui nostri figli che rappresentano il futuro della nostra società, facendoli crescere liberi e indipendenti ed in grado di affrontare la scuola primaria con il piede giusto, invece di valorizzare il nostro entroterra e le nostre tradizioni”.
“Al contrario – scrivono ancora i genitori – avremmo pensato ad una maggiore promozione dell’ottimo servizio svolto da questa scuola favorendo l’iscrizione di bambini provenienti da quartieri vicini attraendoli grazie a piccoli servizi come il pulmino scolastico”.
Le famiglie sperano che la vicenda passi attraverso una fase di ripensamento che potrebbe iniziare con un incontro con il sindaco pro tempore, Pietro Piciocchi.
“Al momento l’assessore e il sindaco in pectore – spiegano – non ci hanno ancora dato alcuna spiegazione ma abbiamo solo ricevuto una proposta di incontro da parte della Direzione scolastica comunale che ha invitato anche quella dell’istituto comprensivo di competenza statale, dando già per assodata il passaggio. Capiamo che i tagli sono continui e ci sono settori come la sanità che stanno forse messi peggio, ma non capiamo quanto risparmio si possa avere con un’operazione del genere e soprattutto la scelta è sempre la stessa colpire i settori meno remunerativi senza invece pensare che i bambini sono il nostro futuro. Ovviamente il passaggio allo stato ci fornirà ugualmente un servizio e probabilmente il personale sarà all’altezza della situazione ma non vediamo alcuna logica nel decostruire e ripartire da zero in una realtà dove tutto funziona molto bene”.