palazzo di Giustizia Tribunale GenovaGenova – Sarà l’autopsia, disposta dal magistrato, ad accertare se il neonato morto all’ospedale San Martino dopo appena 12 giorni di vita, poteva essere salvato. E’ di omicidio colposo l’ipotesi di accusa per le 4 persone, due medici e due ostetriche, indagate per il tragico decesso del piccolo, nato alla vigilia di Natale e morto dopo alcuni giorni in circostanze ancora tutte da chiarire.
Secondo la denuncia dei genitori, alla madre sarebbero stati somministrati farmaci per indurre il travaglio e accelerare il parto, senza informarla dei rischi potenziali e senza farle firmare il “consenso informato” che certifica che il paziente è consapevole che la terapia cui viene sottoposto ha dei rischi potenziali.
Circostanze che andranno verificate e che sarebbero molto gravi in un contesto sanitario come quello di un ospedale, il principale della città.
Inoltre, quando la donna ha chiesto ripetutamente il taglio cesareo, sarebbe rimasta inascoltata e il medico anestesista si sarebbe presentato in orario non consono alla dlicata situazione che si andava defilando.
Ma la denuncia-esposto presentata dalla coppia di genitori che ha perso il figlioletto parla anche di medico ginecologo responsabile assente – si leggerebbe sull’esposto – anche durante le operazioni del parto e però autore della firma come medico responsabile al momento delle dimissioni della paziente.
Sospetti che si aggiungono a quelli che vorrebbero che una delle persone indagata sia già stata coinvolta in un caso – risalente al 2008 – per la morte di un neonato e sempre a seguito del rifiuto a procedere con il taglio cesareo. Lo stesso medico che, nel 2015, sarebbe stato condannato per aver rifiutato l’interruzione di gravidanza a due pazienti sostenendo di essere “obiettore di coscienza”.

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