vetro rotto auto SanremoGenova – Più controlli e presenza “fisica” delle forze dell’ordine per bloccare le razzie ai danni delle auto in sosta. A chiederlo a gran voce i residenti del quartiere di Carignano e chi, per motivi di lavoro, è costretto a lasciare l’auto posteggiata nella zona. Di recente, infatti, si è registrata una forte impennata dei furti nelle auto e delle vere e proprie razzie nei parcheggi pubblici.
Auto che vengono aperte dopo aver infranto i vetri delle portiere e moto e scooter cui vengono violati i bauletti e i sotto-sella, alla ricerca di oggetti da rubare. Poche cose e di scarso valore ma che “costano” centinaia di euro a chi deve poi riparare vetri rotti o sellini tagliati.
Sulle pagine social del quartiere non passa giorno senza l’ennesima denuncia pubblica del disastro in corso. Le foto di auto con i vetri infranti o di cruscotti “spaccati” per rubare cavi di connessione o caricatori per telefonini sono post sempre più frequenti.
A far arrabbiare i Cittadini il fatto che in zona si vedano poche divise e che, specie di notte, il quartiere sembra abbandonato.
Le telecamere presenti non bastano o, perlomeno, non si capisce se ci sia anche qualcuno a sorvegliarle o se servano solo per “registrare” quanto avviene per poi utilizzare i video per le indagini. I Cittadini preferirebbero che, laddove i furti avvengono in serie, al primo vetro rotto scattasse un controllo visto che chi si macchia di questi reati, anche scoperto, si ritrova libero al massimo in qualche giorni e riprende la sua attività.
Si tratta purtroppo di persone con gravi problemi di dipendenze e spesso entrano ed escono dalle prigioni proprio per la loro condizione di schiavitù.
Una persona che deve consumare droga per necessità, essendone dipendente, non riesce a trattenersi e ripete i reati “a catena” perchè il carcere non “ripulisce” dalle dipendenze.
“E’ un problema che si sposta da un quartiere all’altro – protestano i residenti – e non serve a nulla riprendere i furti per poi arrestare il colpevole. Servirebbero controlli mirati per “prevenire”. E magari politiche diverse per affrontare il problema delle dipendenze che sta riemergendo con le nuove droghe come il crack o il ritorno della “vecchia” eroina”.
Ed in effetti le razzie si “spostano” di zona in zona. Pochi mesi fa, ad essere colpita era la zona di Di Negro, prima ancora quella di Castelletto.
“Quando le proteste arrivano a tappo – ironizzano amari i segnalatori – scattano le contromisure e magari i delinquenti vengono acciuffati ma poi si spostano e riprendono in un’altra zone magari meno sorvegliata”.
Ad indispettire i residenti sono soprattutto le razzie ai danni di decine di auto e scooter.
“Anche solo a contare 5 o 6 minuti a vettura – spiegano – passa almeno un’ora e se ci fosse qualcuno a guardare le telecamere, dovrebbe scattare l’intervento. E invece qui si scopre il disastro solo quando i cittadini scendono in strada e si trovano l’auto danneggiata. Se i furti sono in serie si può capire che non si intervenga subito ma alla terza, quarta auto dovrebbe essere arrivato qualcuno. Abbiamo bisogno di persone per strada e non di telecamere”.
(foto di Archivio)
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