Marinella Nervi 8 settembre 2023Genova – La lente di ingrandimento della Procura di Genova sulla Marinella di Nervi. Si apre un nuovo capitolo sulla complessa e discussa vicenda del recupero dello storico edificio in stile razionalista presente sulla passeggiata Anita Garibaldi a Nervi. La società che lo ha avuto in concessione dalla proprietà pubblica e che ha goduto di generosi finanziamenti pubblici la ristrutturazione, infatti, dopo un breve periodo di apertura del locale, è stata messa in liquidazione.
Mentre gli appositi uffici giudiziari esamineranno la complessa situazione debitoria della “Marinella 1934”, concessionaria dello storico locale, alla ricerca dei soldi necessari a pagare i debiti, i lavoratori e le aziende fornitrici, la Procura esaminerà eventuali criticità legate all’uso di denaro pubblico, alle lungaggini dei lavori e alla complessa situazione che ha portato alla situazione attuale, con l’edificio quasi completamente rinnovato ma ancora “fragile” perché esposto alle mareggiate, e i generosi finanziamenti da parte di enti pubblici che potrebbero non essere mai restituiti.
Cresce intanto la preoccupazione del quartiere di Nervi e dei suoi residenti sul futuro della struttura che, dopo decenni di abbandono, era stata ristrutturata – con investimenti che avevano suscitato più di qualche perplessità – per far nascere un hotel extra lusso che doveva essere raggiunto a piedi, con alle spalle la ferrovia con tutta la rumorosità collegata, senza una spiaggia e con il rischio che la prossima mareggiata causi altrettanti danni di quelli già subiti.
Ora, dopo un periodo di apertura brevissimo, il locale aveva nuovamente chiuso con la garanzia di riapertura “a breve”. Il passaggio successivo è stato invece la messa in liquidazione della società e la messa in discussione dello stesso futuro della struttura che, per essere messa in sicurezza, dovrebbe veder nascere una “diga soffolta” da 1,5 milioni di euro (a spese dei Contribuenti) che distruggerebbe una delle praterie di posidonia più estese del levante genovese e protetta dalle leggi internazionali per la salvaguardia del mare. Una nursery per centinaia di specie di pesci, un baluardo all’erosione dei fondali e “un cruccio” per il porticciolo di Nervi che viene letteralmente sommerso dalla pianta ad ogni mareggiata. Come avevano previsto gli anziani pescatori del borgo, quando venne presentato il progetto.
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