HomeGenovaCronacaInchiesta su presunta corruzione, ex assessore Gambino si auto sospende da FDI

Inchiesta su presunta corruzione, ex assessore Gambino si auto sospende da FDI

Antonio GambinoGenova – L’ex assessore alla Sicurezza del Comune, Sergio Gambino si è autosospeso dal partito di Fratelli d’Italia a seguito dell’indagine che lo vede indagato, assieme al comandante della polizia locale Giurato su presunti episodi di corruzione e di dossieraggio ai danni della candidata del centro-sinistra ed attuale sindaca Silvia Salis.
Gambino ha scelto di auto-sospendersi dal partito pur nella convinzione di essere innocente e di poter presto chiarire ogni addebito.
“Pur certo di poter fornire la prova della correttezza di ogni mio comportamento – ha scritto Gambino all’avvocata Rachele De Stefanis – Ho preso questa decisione per il profondo rispetto che nutro per le persone e per i valori fondanti del partito stesso”.
L’ex assessore non lascerà, però, il suo posto di consigliere comunale eletto alla passata tornata elettorale.
“Proseguirò – ha scritto Gambino nella nota – invece, nel mio percorso di consigliere comunale per adempiere, con la trasparenza che mi ha sempre contraddistinto, al mandato che i cittadini mi hanno conferito”.
L’ex assessore sarà quindi presente alla prima seduta del consiglio comunale e la sua partecipazione sta già facendo salire “la pressione” per l’evento che potrebbe trasformarsi in una contestazione da parte della maggioranza che si è espressa duramente, nelle scorse ore, per stigmatizzare gli addebiti e per invitare la Magistratura a compiere sino in fondo il proprio lavoro per accertare ogni accusa.
Nelle indagini Gambino viene accusato per presunti illeciti nella gestione degli appalti per la gestione dei minori non accompagnati, per presunte interferenze nell’esecuzione di ispezioni in un cantiere, per presunti interventi per rendere “più veloci” alcune pratiche ma anche di aver ricevuto “dazioni” da parte di imprenditori compiacenti anche attraverso l’attività della moglie.
Somme che avrebbero raggiunto i 100mila euro.
Il terremoto giudiziario che coinvolge l’ex assessore riguarderebbe anche la presunta attività di “dossieraggio” che sarebbe stata imposta al comandante della polizia locale e ad altri uffici per raccogliere elementi da usare in campagna elettorale contro la candidata del centro sinistra, avversaria della sua coalizione.
Attività su cui si è espressa ieri la sindaca Salis e molte delle formazioni politiche che la supportano a Palazzo Tursi e non solo

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