Genova – Non ce l’ha fatta il ragazzo di 22 anni recuperato in condizioni disperate, lo scorso 20 giugno, dai vigili del fuoco in uno dei laghetti naturali di San Carlo di Cese, sulle alture di Pegli, nel ponente genovese. Il ragazzo non si è più ripreso nonostante le cure dei medici e dopo sette giorni di agonia e di interventi purtroppo senza esito è scattata la dichiarazione di morte cerebrale e che precede l’espianto degli organi. Una scelta fatta in vita dal ragazzo e che è stata rispettata dalla famiglia ed autorizzata dalla Procura.
Sulla vicenda è stata però aperta un’indagine poiché quello che sembrava essere un malore potrebbe invece avere altre cause.
Durante gli esami medici, infatti, sul corpo sarebbe stata rilevata una sospetta frattura cervicale che potrebbe essere stata causata da un impatto con le rocce, per esempio a seguito di una caduta, o di un tuffo finito male ma anche per un trauma esterno.
I vigili del fuoco erano intervenuti nella zona dei laghetti a seguito della segnalazione di persone che avevano visto il ragazzo in acqua ed avevano pensato ad un malore o ad una congestione. Il ragazzo era stato issato a bordo strada dopo essere stato imbragato in una speciale barella e sollevato con la gru dei pompieri. Per un più veloce trasporto all’ospedale San Martino era stato attivato anche l’elicottero dei vigili del fuoco.
La corsa in ospedale e la speranza di salvare la vita al giovane che si pensava si fosse sentito male a seguito del bagno nel laghetto.
Ora invece emerge un particolare da chiarire e occorrerà accertare cosa abbia causato la frattura cervicale e come si siano effettivamente svolti i fatti.
Attesa per le prossime ore la decisione del magistrato che segue il caso e che potrebbe disporre l’autopsia per accertare le cause del decesso e per disporre analisi più approfondite anche sotto l’aspetto tossicologico che possano dare risposte certe.
La tragedia della morte del ragazzo – se possibile – è attenuata dal nobile gesto della vittima e dei suoi familiari che hanno acconsentito alla donazione degli organi come da volontà dello stesso giovane. Un dono che consentirà a tante persone con grandi problemi di salute di avere una speranza per una vita migliore.