HomeGenovaCronacaGenova, delitto del trapano, prelevato il Dna dei fratelli dell'indagato

Genova, delitto del trapano, prelevato il Dna dei fratelli dell’indagato

Luigia Borelli Antonella omicidio trapano GenovaGenova – Test del DNA anche per i fratelli di Fortunato Verduci, il carrozziere di 65 anni indagato per il delitto del trapano, scoperto nel settembre del 1995 e ancora senza un colpevole. I tre fratelli di Verduci si sono presentati a Palazzo di Giustizia con gli avvocati ed si sono sottoposti al prelievo di campioni di dna che verranno esaminati e confrontati con quelli ritrovati sulla scena del delitto e che costituiscono la “prova regina” contro il fratello accusato di aver massacrato Maria Luigia Borrelli, 42 anni, nel “basso” dove lavorava incontrando uomini per denaro ma anche dove, si sospetta, esercitava un’attività di prestito di denaro.
E proprio per quest’altra insospettabile attività i destini della vittima e dell’indagato potrebbero essersi incrociati poiché Fortunato Verduci, giocatore d’azzardo compulsivo, potrebbe aver avuto motivo di una feroce discussione con Luigia Borrelli, proprio per questioni di denaro e di prestiti pagati a caro prezzo o negati.
Secondo l’ipotesi investigativa, infatti, l’assassino di Maria Luigia Borrelli potrebbe averla aggredita al termine di una furiosa lite e dopo averla colpita con pugni e calci e con uno sgabello, l’avrebbe uccisa colpendola più volte con un trapano, quello che tristemente da il nome al delitto.
Le indagini, arrenate decenni fa, sono ripartite quando il dna trovato sul luogo del delitto è stato riesaminato alla luce delle moderne tecnologie ed ha portato ad un collegamento co  il carrozziere genovese, sino a quel momento mai entrato nelle indagini.
Un profilo genetico non completo, però, e per questo si è deciso di esaminare anche i dna dei fratelli dell’uomo per escludere la loro presenza sul luogo del delitto – ipotesi molto improbabile – ma soprattutto per ridurre al minimo la possibilità di “replicare” alla prova regina della possibile colpevolezza, sostenendo che altre persone e in particolare i familiari dell’indagato, potrebbero avere un codice genetico simile a quello trovato vicino al corpo della vittima.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui