Genova – Hanno interrotto il consiglio regionale per chiedere lavoro e per protestare contro il ricorso a manodopera “foresta” nei cantieri per le grandi opere della Liguria.
I lavoratori edili hanno modificato il calendario dei lavori del Consiglio Regionale e, questa mattina, sono intervenuti in massa nell’aula verde della Regione Liguria per chiedere maggiore attenzione, da parte delle Istituzioni, al problema del settore.
L’assemblea è stata interrotta per poter consentire ad una delegazione di lavoratori di parlare con i capigruppo e i manifestanti hanno esposto striscioni e chiesto a gran voce “Lavoro, lavoro”.
I rappresentanti dei lavoratori hanno fatto presente ai consiglieri regionali che, nelle grandi opere come lo scolmatore del torrente Fereggiano e nei cantieri per l’alta velocità lavorano una decina di liguri a fronte di centinaia di posti di lavoro.
Le ditte appaltatrici si servono di manodopera specializzata che proviene da fuori regione anche se gli operai liguri non hanno certo nulla da invidiare in quanto a capacità e professionalità.
Gli edili chiedono che i grandi appalti garantiscano una quota rilevante di posti di lavoro alle maestranze locali.